Arriva il «rally urbano» di via Renon 

La settimana prossima verrà chiuso l’asse di collegamento stazione-funivia: le auto all’interno dell’areale ferroviario



BOLZANO. Via Renon muore e lo fa per rinascere altrove. Per poi tornare, ma diversa da quella che era fino ad oggi. Perché succede questo: la settimana prossima l’asse di collegamento stazione-funivia verrà chiuso. E le auto, prima palpabile rivoluzione delle tante che toccheranno il centro, usciranno dall’attuale tracciato subito dopo piazza Stazione per immettersi all’interno dell’areale ferroviario, riuscendovi poi qualche centinaio di metri dopo, all’altezza del piazzale della funivia del Renon.

Per consentire questo rally urbano, è stata predisposta e asfaltata una strada provvisoria che compie una “u” tra il muro e il primo binario della ferrovia. E passa lungo quella che sarà la lunga pensilina che coprirà le fermate dei bus e i marciapiedi per i passeggeri del nuovo snodo dei mezzi pubblici su gomma in sostituzione di quello vecchio in via Perathoner. Questa pensilina, come anche gli stalli per i bus, è già visibile: con le colonne, gli impianti tecnici, i percorsi di carico-scarico, le tracce sul terreno. Come pure la palazzina del centro informativo che conterrà gli uffici e la logistica della stazione bus che sta sorgendo vicino al palazzo provinciale.

«Per consegnare l’intera infrastruttura entro la fine di agosto dovevamo procedere in parallelo con i lavori interni ma anche con quelli esterni sulla via» dicono gli architetti aprendo le carte del progetto. Cioè costruire la stazione ma anche le due nuove rotonde che, alla fine e all’inizio della via, dovranno convogliare il traffico e farlo scorrere senza intoppi. Larghe abbastanza per consentire anche ai lunghi metrobus da sedici metri di svoltare a nord o a sud senza problemi. In sostanza, dal punto di vista dei lavori di cantiere, un tuffo carpiato con avvitamento. Ecco dunque emergere la soluzione dei due tempi e delle due vie Renon: abbattere il muro, iniziare la costruzione dell’impianto e, senza interromperla, predisporre il fondo per la deviazione stradale al fine di lavorare in libertà sul vecchio tracciato della via Renon da riqualificare.

«Naturalmente si tratta di lavoro in più - aggiungono in Comune - ma era l’unica possibilità per evitare che il traffico dovesse essere deviato attraverso strade troppo tortuose alle spalle di via Renon». Perché in tutti i giorni di cantiere sarà evitato il senso unico alternato e le auto procederanno sempre a doppio senso di marcia.

Mirato anche il periodo: si presume che la settimana di ferragosto possa confermarsi come una delle meno trafficate dell’anno. Tempi? La deviazione non durerà più di 15 giorni. Forse meno. Quello che è necessario per realizzare le rotonde e allestire i collegamenti con la via.

Ma pure costruire quell’«ansa» centrale, all’altezza di via Raiffeisen che costruirà una aiuola spartitraffico in grado di fluidificare le svolte e le immissioni dalle direttrici interne al centro che confluiscono su via Renon.

In parallelo proseguiranno i lavori sull’infrastruttura perché è anche in questo caso l’agenda dei tempi incombe: i bus devono avere la loro nuova casa prima dell’inizio dell’attività lavorativa e scolastica, dunque essere trasferiti da via Perathoner in tempo perché possano impadronirsi dei loro nuovi percorsi e affrontare la ripresa autunnale.

Una volta trasferita la stazione bus sarà attiva anche come snodo intermodale: a pochi metri ci sarà la pensilina del primo binario ferroviario, quello adibito proprio alla line per Merano e i passeggeri dell’uno e dell’altro mezzo non dovranno più attraversare la strada come invece accade oggi in via Garibaldi. Concluso il trasferimento, verrà demolita la vecchia stazione e potranno iniziare i lavori di cantiere anche sull’area dell’hotel Alpi, primo atto della riqualificazione urbana di tutto il quadrante.

(p.ca.)













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