Arriva l’esperto per evitare il pericolo della zanzara tigre

L’estate scorsa fu emergenza e il Comune è corso ai ripari Claudio Venturelli ha spiegato come prevenire i problemi



MERANO. Dopo l'esplosione del fenomeno zanzara tigre della scorsa estate, in collaborazione con Asl e Agenzia provinciale per l'ambiente l'amministrazione comunale di Merano ha deciso di correre ai ripari, chiamando a consulto uno dei luminari del settore a livello nazionale.

L'altro giorno in Comune è partito il progetto di contrasto al diffondersi della zanzara tigre sul territorio meranese con l'apporto di Claudio Venturelli, da trent'anni studioso del comportamento delle zanzare e da oltre venti impegnato sul fronte della ricerca proprio sulla zanzara tigre.

Il Comune ha scelto per tempo di avviare una campagna di sensibilizzazione e di prevedere una serie di comportamenti anche da tenere nei luoghi all’aperto e nei locali pubblici. La presenza delle zanzare alle nostre latitudini va da aprile a ottobre e i recenti allarmi lanciati in Sudamerica hanno aumentato il livello di attenzione sul tema. Ad accompagnare nel suo percorso meranese Venturelli, che ritornerà per una serata informativa in aprile e si manterrà in contatto con il Comune per tutto l'anno, saranno l'assessore Madeleine Rohrer e l'ufficiale sanitario Simone Schmorak.

Claudio Venturelli è un entomologo dell'Asl della Romagna, oltre che direttore della rivista scientifica della Società nazionale operatori della prevenzione, che da anni studia questo insetto e i metodi migliori per la sua prevenzione. Ha anche scritto "Questione di Culex. Il libro completo della zanzara. Se la conosci, la eviti".

La principale attenzione che bisogna prestare è rivolta all'uso dell'acqua, in particolare a quella stagnante. Senza acqua la zanzara non trova il suo habitat ed è destinata a morire. L'ambiente preferito per svilupparsi, questo lo scenario esposto da Venturelli, è quello dei copertoni e delle carcasse di gomme d'auto abbandonate all'aperto con dentro acqua stagnante, ma anche i sottovasi con acqua specialmente nei cimiteri o nei poggioli dei condomini. Sembra che il mix copertone e acqua ricordi alle zanzare l'ambiente tropicale dove preferiscono diffondersi.

Il clima in continua evoluzione, le temperature che crescono e che rendono gradevole anche questo inverno fanno si che le nostre latitudini, in passato impensabili per la diffusione delle zanzare, ora siano invece diventate habitat naturale. Venturelli ha anche illustrato agli amministratori comunali, ai funzionari provinciali e ai dirigenti del comprensorio sanitario le specie di zanzara più comuni in Italia, la loro storia, quali caratteristiche del corpo umano le attraggono e le armi più efficaci e meno invasive per l'ambiente, quali siano i momenti migliori per la disinfestazione. (rog)













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