Arte sacra nel negozio più antico

Kompatscher, una tradizione familiare dal 1895. «Ma i clienti cominciano a scarseggiare»



BRESSANONE. Walter Kompatscher, 80 anni il prossimo anno, è indubbiamente uno dei pilastri storici che ha contribuito alla crescita e allo sviluppo della cittadina brissinese. È stato suo padre Jacob ad aprire il primo negozio di rilegatura e opere sacre della città in via Mercato Vecchio nel lontano 1895, attivo ancora oggi e portato avanti ora dal figlio con un nuovo atelier. La sua attività è la più longeva del centro storico, nata sulle ceneri dell'abitazione del notaio del Vescovo e dove all'epoca scorreva ancora parte del fiume Isarco che attraversava il centro storico.

Specializzato prima in rilegature e nella realizzazione di opere sacre poi, Kompatscher porta avanti una tradizione che purtroppo è sulla soglia del tramonto. «Oggigiorno ci sono sempre meno persone interessate all'arte e meno ancora a quella dell'arte sacra – spiega l'artista – Questo però non mi ha impedito di portare avanti il mio lavoro con professionalità e dedizione nel corso degli anni per tenere alta la nostra tradizione. I tempi d'oro sono purtroppo passati, anni addietro infatti lavoravamo instancabilmente nel realizzare cornici, rilegature ed opere di ogni genere, non solo per turisti, ma personaggi di spicco del mondo della Chiesa e dell'arte. Tra i nostri numerosi lavori spiccano i libri fondiari per la diocesi che facciamo ancora oggi, abbiamo anche realizzato il diploma di cittadino onorario per Papa Ratzinger».

Con lo sviluppo delle nuove tecnologie però, molto è cambiato e gli automatismi nella fabbricazione e stampa dei libri hanno letteralmente annientato il lavoro del rilegatore.

«Come se non bastasse poi, lo sviluppo del centro e i grossi centri commerciali ci hanno letteralmente tagliato fuori da quello che una volta era il vero centro storico e anima della città. Il nostro negozio infatti si trova distante dal giro di turisti di oggi che visitano la cittadina vescovile solo per andare in negozi e sono veramente in pochi quelli che passano a trovarci. Una delle cose che mi rende sicuramente più fiero è il fatto che mio figlio ha voluto seguire le mie orme e si è appassionato a questo mondo dell'arte, aprendo il suo atelier in una zona senza dubbio più fortunata della mia, a stretto contatto con l'afflusso dei turisti e con la movida locale di oggi».

Sì, perché Jakob Kompatscher, che ha preso il nome dal nonno come tradizione vuole, da ormai oltre vent'anni si dedica con grande passione all'arte in tutte le sue sfaccettature. Il suo atelier è diventato un punto di ritrovo per numerosi artisti e amanti dell'arte e le sue opere sono facilmente riconoscibili e note a tutti, come le classiche statue umane che curiosano dentro le sue vetrine e divenute nel tempo un attrazione per turisti con cui immortalarsi in foto. Al visitatore infatti non è data solamente la possibilità di ammirare e scoprire numerose opere, ma si trova anche lo spazio per la parola ed il confronto. (fdv)













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