Artigianato: l’occupazione è cresciuta del 2 per cento
BOLZANO. L’occupazione nella manifattura artigianale in Alto Adige cresce del 2% (142 posti di lavoro creati), quella nell’edilizia artigianale aumenta di un altro 2% (altri 155 posti di lavoro...
BOLZANO. L’occupazione nella manifattura artigianale in Alto Adige cresce del 2% (142 posti di lavoro creati), quella nell’edilizia artigianale aumenta di un altro 2% (altri 155 posti di lavoro creati). Sono le cifre diffuse ieri dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro, relative a dicembre 2015. «Sono numeri di tutto rispetto, che confermano come la manifattura sia uno dei settori trainanti della crescita occupazionale in Alto Adige - afferma Claudio Corrarati, presidente della Cna del Trentino Alto Adige - tanto più che l’aumento percentuale è superiore, pur se di poco, a quello dell’industria, che in valori assoluti rimane comunque leader. Ma è anche vero che l’edilizia del comparto industria perde ancora una volta occupati, facendo registrare meno 2,1%, mentre quella del comparto artigianato cresce. È la dimostrazione di come si possano creare nuovi posti di lavoro sostenendo le pmi artigianali, in particolare quelle dell’edilizia». Rimane un punto dolente: la difficoltà di accesso al credito, che spesso si traduce in mancanza di liquidità per le pmi artigiane dell’edilizia. «Tra le spese per l’acquisto dei materiali e il saldo dei pagamenti passano mesi, le aziende rischiano di rimanere senza liquidità - sottolinea Corrarati -. La soluzione: trasformare le detrazioni fiscali, confermate anche per il 2016 dalla legge di Stabilità, in crediti di imposta cedibili alle banche per avere un capitale con cui finanziare gli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione. È la proposta avanzata dal Centro Studi Cna, che aumenterebbe gli investimenti con ripercussioni positive per il settore edile. Cedere i crediti d’imposta alle imprese, invece, significa gravare le pmi di ulteriori incombenze, ovvero ricorrere alle banche per riscontare questi crediti, ammesso che la perdurante stretta creditizia lo permetta».
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