Asili nido, a Merano c’è la stangata: aumenti anche del 50 %

Il Comune deve adeguare le tariffe alla legge provinciale. Il costo giornaliero minimo sarà di 7 euro, quello massimo di 17


di Giuseppe Rossi


MERANO. Dalle famiglie che utilizzano asili nido, micro strutture e servizi tipo Tagesmutter, per collocare i figli in età prescolare durante il giorno, il mese di gennaio sarà ricordato come quello della "stangata-rette". In questi giorni infatti entra in vigore la riforma provinciale che regola le rette di accesso alle strutture.

Nuovi importi minimi a cui i Comuni, Merano compreso, non possono sottrarsi, pena il decurtamento dei trasferimenti in arrivo da Bolzano.

E per molte famiglie non c'è proprio di che gioire. Dal primo gennaio un mese di frequenza di un bambino negli asili nido di Merano costerà, a seconda della fascia di reddito della famiglia, dal 12 al 50% in più. La tariffa minima giornaliera passa da 4,70 a 7 euro, quella massima da 15,20 a 17 euro.

Calcolato sul piano mensile questo significa che la retta costerà dai 46 ai 36 euro in più, con maggior aggravio per le famiglie con reddito basso abituare a pagare quindi meno. Per il tempo pieno si passa da 5,60 a 7,90 euro al giorno di minimo e da 18,90 aq 19,20 euro di massimo.

Nelle microstrutture la retta mensile passa da 94 a 140 euro per il tempo normale e da 112 a 158 per il tempo pieno. E non ci saranno scappatoie, visto che si tratta di rette minime da applicare su tutto il territorio provinciale.

C'è invece il rischio che in qualche Comune dotato di asili nido il prezzo giornaliero da pagare sia ancora superiore. Questa stangata-rette non arriva però da sola.

La Provincia infatti l'ha introdotta nel momento in cui entra in vigore il raddoppio dell'assegno familiare provinciale, che passa da 100 a 200 euro.

Si tratta di un sostegno alle famiglie che però non è automatico, ma va richiesto da ciascuna famiglia attraverso una domanda da presentare al patronato.

Alla fin dei conti si tratta di una complicata partita di giro: il genitore paga di più la retta, il Comune, che gestisce l'asilo, incassa di più, ma ottiene meno trasferimenti dalla Provincia.

Quest'ultima infine elargisce più soldi ai genitori. Un giro a risparmio zero, anzi.

Prevale, questo sì, la regola che viene seguita anche per l'assegno di cura: con i soldi elargiti dalla Provincia il genitore può scegliere dove appoggiarsi o se tenere il figlio a casa. Ma l'operazione non sarà a costo zero per il Comune di Merano.

Con la nuova regolamentazione all'asilo nido e alle microstrutture meranesi potranno accedere anche bambini provenienti da altri Comuni a parità di rette, provocando inevitabilmente un intasamento e un allungamento delle liste d'attesa, soprattutto da genitori residenti in quei Comuni dove l'asilo nido non esiste proprio.

Basterà solo l'assenso del Comune di partenza. Giro di vite anche in tema di assenze: un bambino si potrà assentare al massimo per tre settimane senza pagare la retta prevista, ma soprattutto l'assenza dovrà essere anche preavvisata, pena l'addebito dell'intero importo.

Oltre i 3 giorni di malattia infatti il bambino potrà tornare all'asilo solo con certificato medico e la famiglia dovrà comunque pagare la retta minima.

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