Asili tedeschi: limiti per i bimbi italiani

Resta la libertà di scelta per l’iscrizione, ma la scuola e la distribuzione verrà decisa dalla Provincia. Anche per gli stranieri


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Arriva la stretta sui bambini italiani e stranieri nelle scuole materne tedesche. Sull’onda del pressing della Svp di Bolzano, Merano e Laives, l’assessore Philipp Achammer presenterà oggi in giunta la sua proposta. È in arrivo l’iscrizione centralizzata alla scuola materna tedesca per le famiglie non di madrelingua. In questo modo si dovrebbe arrivare a un riequilibrio delle presenze, «visto che in alcune sezioni si arriva al 70 per cento di bimbi non sudtirolesi», denuncia la Svp del capoluogo. Achammer ha discusso ieri le misure nella riunione dell’ufficio di presidenza della Svp con i rappresentanti di Bolzano, Merano e Laives. Le scuole materne saranno il primo passo. «In seguito discuteremo anche delle scuole elementari», anticipa Achammer. Il pacchetto di proposte sarà un mix di nuove regole e di persuasione sulle famiglie. Achammer non proporrà alcun esame di lingua preventivo, come suggerito dalla Svp di Bolzano, e nemmeno metterà in discussione la libertà di scelta delle famiglie di iscrivere i figli alla scuola italiana o tedesca. Il tentativo si schianterebbe davanti alla Corte costituzionale. «Non lavoreremo sull’esclusione», conferma l’assessore e Obmann della Svp. Per l’anno scolastico 2018-2019 nei tre Comuni si prevede dunque non più l’iscrizione diretta alle singole scuole, ma l’iscrizione centralizzata alle materne tedesche da parte delle famiglie che «non sono in grado di garantire un accompagnamento dei figli nell’istruzione in lingua tedesca», riassume Achammer. Ciò significa che i bambini italiani e stranieri verranno iscritti alla scuola tedesca, ma non necessariamente nell’istituto più vicino a casa. «Sì, potrà essere disagevole per alcune famiglie e ci sarà un aumento del traffico, ma questo è quello che possiamo fare», anticipa le obiezioni. In altri casi, più semplicemente, si lavorerà nella suddivisione tra le sezioni. Se necessario, dalle classi standard di 25 bimbi, si passerà a classi con 18-22, «prevedendo un aumento di personale». Accanto a queste misure, il pressing: «Si aumenterà l’orientamento delle famiglie, invitandole a riflettere su quale sia il percorso più adatto per i loro figli». Nessuna apertura sulla scuola mista come terzo modello facoltativo. «Non è la linea della Svp», risponde Achammer, «e non credo che risolverebbe il problema. Molte famiglie scelgono la scuola tedesca perché ne apprezzano il modello pedagogico, non solo per la lingua». Infine i dati. A Bolzano il 57% dei bimbi frequenta le materne italiane e il 42% le tedesche, «ben al di sopra della presenza di popolazione sudtirolese», così Achammer. A Merano il rapporto tra scuole italiane e tedesche è 52-48 per cento, a Laives 55-45 per cento, «ma con alto tasso di famiglie mistilingui».













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