Asilo, rette arretrate: arriva Equitalia

La giunta di Salorno incasserà quanto dovuto dal 2013 al 2015. Tra le famiglie che non pagano in testa italiani e marocchini


di Massimiliano Bona


BOLZANO. L'amministrazione comunale di Salorno ha atteso tre anni, poi ha deciso di passare all'incasso. Stiamo parlando delle rette non riscosse della scuola materna, tanto quella italiana quanto quella tedesca. Si trattava di decine di famiglie che - tra il 2013 e il 2015 - hanno deciso per vari motivi di onorare il debito contratto con il Comune pur facendo andare i rispettivi figli e figlie all'asilo. In totale, il mancato incasso, è di alcune migliaia di euro. La giunta, tra l'altro, ha un regolamento particolarmente tollerante nei confronti di chi non paga, anche perché potrebbe essere vittima della crisi economica. Dapprima, alla scadenza della rata, viene inviato un sollecito di pagamento che ricorda il debito contratto con il Comune. Se gli interessati non provvedono, poi, ad onorare la quietanza arriva un secondo sollecito di pagamento con tanto di raccomandata con ricevuta di ritorno. A quel punto diventa davvero difficile sostenere di non essere stati a conoscenza o di essersi dimenticati.

Nell'ultima seduta la giunta comunale guidata da Roland Lazzeri ha deciso di dichiarare il ruolo esecutivo e di passare la pratica ad Equitalia servizi S.p.A. Nei giorni scorsi, infatti, tutte le pratiche sono state inviate all'ufficio di via Grezar a Roma con l'ordine di procedere alla riscossione in una sola rata. Ci sono famiglie che hanno accumulato debiti, comprensivi di interessi, nell'ordine di 498 euro. Dando una scorsa all'elenco delle famiglie inadempienti in testa ci sono quelle di origine marocchina (sette), seguite nell'ordine da quelle italiane (sei), tunisine (tre), del Bangladesh (tre), ma anche del Pakistan e della Romania. Il problema, dunque, sembra proprio traversale anche perché ha coinvolto anche famiglie italiane vittime della crisi. Non è chiaro, peraltro, almeno nella delibera con la quale è stata attivata Equitalia, se i bambini potranno continuare o meno nel frattempo a frequentare la scuola materna.

Tra l’altro il caso di Salorno non può nemmeno essere considerato isolato. Nei mesi scorsi anche la giunta guidata da Horst Pichler, ad Egna, ha deciso di passare alla riscossionecoattiva delle rette non pagate. La privacy, spesso, non consente di sapere se si tratta di bambini che hanno già finito il loro ciclo alla scuola materna e sono già approdati alla scuola elementare, dove la frequenza è invece assolutamente gratuita.

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