Asl, 100 milioni di spesa per la rete informatica

Il direttore generale Schael annuncia gli stanziamenti previsti in cinque anni Ancora dubbi sul software MedArchiver. Köllensperger (M5S): vecchio e caro



BOLZANO. La Asl spenderà cento milioni di euro nel settore informatico in cinque anni. La conferma arriva dal direttore generale Thomas Schael, all’interno di una lunga risposta fornita all’interrogazione di Paul Köllensperger (M5S) su Medarchiver, l'azienda che cura uno dei controversi sistemi informatici del San Maurizio. Non viene neppure smentita la previsione di esuberi al Ced, prospettata da Köllensperger nell’ambito della riorganizzazione informatica.

«Ho capito fin da subito, quando sono diventata assessore, che una delle questioni chiave da risolvere in sanità era l'informatizzazione», aveva dichiarato Martha Stocker lo scorso anno, quando esplose il caso della privacy. L’informatica è uno dei punti deboli della Asl: ricordiamo che a causa dei numerosissimi sistemi informatici attivi non è ancora possibile un dialogo tra ospedali sulle cartelle dei pazienti. A Köllensperger, che chiede conferma dei 100 milioni e del futuro dei 70 dipendenti del Ced, così risponde Schael: «La cifra di 100 milioni rispecchia una spesa informatica per un periodo di cinque anni e risulta comparabile con realtà simili a livello europeo centrale (Italia Nord-Est 19,1 euro pro capite, Finlandia e Paesi Bassi 40 euro pro capite). Essa equivale a un importo di 20 milioni all’anno, che viene stimato in collaborazione con Federsanità-Anci dal punto di vista tecnico e con il Politecnico di Milano dal lato amministrativo». Questa la risposta di Schael sui 70 dipendenti del Ced e gli eventuali esuberi: «Il profilo/numero dei collaboratori del Ced aziendale va sicuramente rivisto nell’ambito della riformulazione della strategia informatica aziendale».

Schael mette nero su bianco le perplessità su MedArchiver: «È in atto uno studio di approfondimento costi/benefici e rischi/fattibilità in merito all’eventuale proseguimento dell’utilizzo del software MedArchiver, nonché di scenari alternativi».

Duro il commento di Köllensperger: «Almeno ammettono che qualcosa non funziona. Sono stati spesi milioni per un software obsoleto, mentre a Trento utilizzano con successo un sistema che mi risulta essere liberamente disponibile». È dal 2004, data della delibera provinciale, che si attende l’arrivo di un sistema unico informatico per la sanità altoatesina. «Fino a qualche tempo fa non era mai stato definito quali fossero i sistemi su cui uniformarsi», scrive Schael, «avendo ogni comprensorio processi di lavoro, grado di informatizzazione ed integrazioni molto differenti».

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