sanità

Asl, mancato primario vince un’altra causa 

Previsti 37mila euro di risarcimento e 3.500 euro al mese sino al nuovo concorso. Possibili ripercussioni su altri primariati. La Provincia sanzionata dal Garante della Privacy  



Bolzano. Dopo il caso di Gaia Weissmann, neonatologa, primaria facente funzioni di Pediatria all’ospedale Tappeiner di Merano, la Asl è costretta fare i conti con gli effetti di una nuova sentenza del giudice del lavoro che rischia di produrre un notevole danno alle casse sanitarie. Il caso deciso dai giudici della sezione lavoro e previdenza della Corte d’appello di Trento è quello relativo alla mancata nomina in qualità di primario di cardiologia dell’ospedale di Bolzano di C.C. (evitiamo la pubblicazione del nome su disposizione del tribunale), specialista di fama internazionale, aritmologo del Centro Cardiologico Monzino.

Il medico, che aveva partecipato al concorso indetto dalla Asl altoatesina, si era visto respingere il ricorso inoltrato in primo grado. In appello però la decisione dei giudici (presidente Claudia Montagnoli) è stata ribaltata.

L’Azienda sanitaria è stata condannata a risarcire il noto specialista per 37.950 euro con un ulteriore risarcimento economico 3.450 euro al mese (con decorrenza dal giugno prossimo e data di pagamento al giorno 23 di ogni mese) fino all’indizione di una nuova procedura di selezione per il conferimento dell’incarico (ma comunque non oltre il termine massimo quinquennale di scadenza della proroga).

A questo punto si apre però la verifica legale sulle eventuali ricadute anche sugli altri concorsi effettuati per i posti di primariato. Gli incarichi hanno una durata base di cinque anni, rinnovabili sulla base del giudizio della commissione di valutazione. Il Tribunale del lavoro ha anche condannato l’Azienda sanitaria a tutte le spese di giudizio. Di fatto la sentenza sottintende la necessità di indire un nuovo concorso sulla base di criteri di valutazione rinnovati, così come indicato dal recente pronunciamento della Corte costituzionale, che ha dichiarato parzialmente illegittima la normativa altoatesina a riguardo. La sentenza non ha portato alla rimozione del primario attualmente in carica che venne scelto dal direttore generale (come previsto dalla norma) sulla base di una decisione discrezionale che non avrebbe valorizzato e premiato i titoli professionali del ricorrente. «La lettura di tutta la questione - ha commentato il cardiologo - è molto articolata e molto complessa. Quello che a me basta è in qualche modo avere ricevuto soddisfazione nel merito del diritto. Ci tengo anche a sottolineare che la scelta del nuovo primario di cardiologia dell’ospedale di Bolzano non scaturì da una scelta della commissione, che fu al contrario super favorevole nei miei confronti. A mio avviso a decidere la nomina fu una scelta arbitraria, perché era consentita al direttore generale, che espresse un giudizio di un certo tipo e che ritenne che il candidato prescelto fosse il più adeguato, contravvenendo ad una serie di princìpi che riguardano il diritto, la meritocrazia ed il valore dei candidati stessi. «Dopo la sentenza della Corte Costituzionale -ha puntualizzato il direttore generale Florian Zerzer - ci aspettiamo di dover affrontare altri contenziosi».

La sanzione del Garante

Intanto la Provincia e la Dedalus Italia spa sono state multate dal Garante per la protezione dei dati personali per violazione delle disposizione di accesso di documenti sanitari di alcuni assistiti. Lo rivela il TeaM k. le sanzioni inflitte sono rispettivamente di 30 mila euro per la provincia e di 15 mila euro per la ditta responsabile del trattamento. la vulnerabilità nel sistema era stata segnalata nell’aprile 2021.

 













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