il caso

Asparagi, poster sessista: la bacchettata della giunta di Bolzano

Interviene l’Istituto di autodisciplina (Iap): «Svilisce la dignità della donna». L’assessora Lorenzini chiederà alla ditta di «evitare in futuro messaggi volgari»



BOLZANO. A sollevare il caso era stata Nadia Mazzardis, vicesegretaria provinciale del Pd, poi erano arrivate altre proteste per quel poster pubblicitario di un noto negozio di frutta e verdura di Bolzano che raffigurava la bocca aperta di una donna e un "mazzo" di asparagi in direzione di atterraggio. Di quella pubblicità, ritenuta da più parti sessista ed offensiva della dignità delle donne, si è occupata ieri la giunta comunale su sollecitazione dell’assessora alle pari opportunità Maria Laura Lorenzini.

«La pubblicità - spiega l’assessora - è stata fatta esclusivamente su spazi privati e comunque da ieri non c’è più, perché era scaduto il termine. La giunta mi ha autorizzato a chiamare l’azienda, invitandola per il futuro ad evitare pubblicità sessiste. Sulla vicenda è intervenuto anche lo Iap, l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, evidenziando come il messaggio pubblicitario scelto svilisca la dignità della persona e sia marcatamente volgare. Bisogna stare attenti ad usare certe immagini che sono una mercificazione del corpo della donna e un pessimo esempio in particolare per giovani e giovanissimi».

Dal 2011 Bolzano aderisce all'iniziativa "Città libere dalla pubblicità offensiva della dignità della donna", e l’anno scorso il Comune aveva bloccato l’affissione dei cartelloni di Erotik Messe, la fiera dei prodotti erotici di Innsbruck. «Vedremo come sono i manifesti di quest’edizione - anticipa Lorenzini - e poi decideremo se autorizzare o meno l’affissione».













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