BOLZANO. Aspiag conta di iniziare a costruire il megastore in via Buozzi a gennaio. «Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci». Sul piatto ci sono 100 milioni di investimento e 559 posti di lavoro. Intanto, sapendo di poter contare su un orientamento giurisprudenziale favorevole (compreso il parere del Garante della concorrenza e del mercato), ieri l’azienda - leader nel settore della grande e della media distribuzione, con un fatturato di 1.864 milioni nel 2013 - ha presentato otto nuovi ricorsi al Tar contro il Comune di Bolzano allegando un’istanza risarcitoria che ha quantificato «prudenzialmente» in 10 milioni di euro. Si tratta, in buona sostanza, del mancato guadagno derivante dall’impossibilità di attivare le superfici di vendita in zona industriale: oltre 250 euro per metro quadrato all'anno. «Cifra - si legge nel ricorso - che aumenta con il protrarsi dell’indebita inibitoria».

Il gruppo Aspiag - che nella zona commerciale di Bolzano Sud possiede già licenze per 65 mila metri quadrati di superficie di vendita e circa 1 milione di metri cubi - dopo aver cercato nell'ultimo biennio di tenere un profilo basso e conciliante, ieri ha deciso di passare al contrattacco. Lo ha fatto solamente dopo aver parlato più volte con sindaco, vicesindaco ma anche col nuovo governatore provinciale. Senza alcun risultato, a differenza di quanto avvenuto per altri competitor. «Siamo di fronte - ha sottolineato ieri il direttore Sviluppo di Aspiag Service Diego Andolfato, ideatore del progetto per il megastore - ad un protezionismo medievale, oltre che ad un accanimento nei confronti della nostra azienda. Podini, contro il quale non abbiamo nulla, è partito con i nostri stessi presupposti. Pochi giorni fa lo stesso vicesindaco Ladinser, che in più occasioni ci ha cercato per arrivare ad un compromesso (anche sulla metratura del centro commerciale), ha sostenuto pubblicamente che servono 30 mila metri quadrati per rivitalizzare il centro storico. E altrove? La concorrenza va assicurata senza fare discriminazioni di sorta tra gli operatori come ha ribadito il Garante in un parere del dicembre scorso». L'impressione di Aspiag è che Comune e Provincia, sapendo di disporre solo di armi spuntate, stiano solamente cercando di prendere tempo. «Ma non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci e perdere il treno. La prossima settimana - prosegue Andolfato - sarò a Salisbugo per definire gli ultimi dettagli del progetto esecutivo. Dopodichè, a breve, presenteremo una variante edilizia in Comune e partiremo con i lavori. Se tutto va bene ciò accadrà nel gennaio 2015. Per la cronaca stiamo già svuotando i nostri magazzini in via Buozzi». Ad assistere Aspiag in questa vertenza è il legale pusterese Christof Baumgartner, che ricorda come la nuova legge provinciale sul commercio, aspetto quest’ultimo ribadito dal Tar, non sia applicabile in assenza di una clausola di retroattività. «Anche nel nostro contesto non si possono ignorare i principi generali dell’ordinamento nazionale, che non prevedono limiti territoriali e di contingente».

L’intesa tra Comune e Aspiag, per due volte, è stata vicinissima. «Avevamo raggiunto - conclude Andolfato - un accordo procedimentale che prevedeva una riduzione della superficie del megastore. Poi tutto è inspiegabilmente saltato. Ora ci sentiamo liberi».

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