Aspiag: la Provincia protegge l’Unione
Andolfato: «La scelta di Kompatscher è politica. In Emilia e Friuli ci fanno ponti d’oro, qui snobbano 7-800 posti di lavoro»
BOLZANO. Diego Andolfato, direttore sviluppo di Aspiag, che da due anni sta seguendo il progetto per il megastore in via Buozzi, ha atteso tre giorni per soppesare bene ogni singola parola. Ma ieri non si è fatto pregare. «La giunta provinciale, annullando la concessione edilizia rilasciata dal Comune di Bolzano, ha fatto una scelta politica. Non tecnica. Altro che atto dovuto. Il presidente Kompatscher, in conferenza stampa, davanti a venti giornalisti, ha parlato di gravi irregolarità, facendoci passare quasi per dei malfattori. Una cosa, per noi, inaccettabile, anche perché abbiamo aperto il cantiere sulla base di una concessione regolarmente rilasciata dal Comune di Bolzano».
Il governatore altoatesino sostiene che avete risposto fuori tempo massimo ai rilievi della Provincia. È vero?
«La responsabile dell’ufficio urbanistica ci ha imposto 20 giorni, ma non è una norma specifica a imporre il termine. Se anche abbiamo risposto al ventiduesimo la sostanza, nel merito, non cambia».
Anche la «Scia» (la segnalazione di inizio attività) per la giunta è viziata..
«Strano, secondo il Tar è stata presentata in modo corretto...».
Cosa vuole aggiungere?
«Che finora sono stati usati due pesi e due misure. Nel 2012, quando la vecchia giunta provinciale approvò la delibera per il megastore di via Galilei, c’erano diversi pareri contrari: l’ufficio aria e rumore, l’Enac e l’A22. Con noi, invece, mi sembra ci sia maggior rigore. E c’è chi vuole far passare per tecnica una scelta politica».
Secondo lei c’è qualche lobby, dietro le quinte, che sta remando contro?
«Beh, non credo di essere l’unico ad aver capito come stanno le cose. Alle parole di Kompatscher seguono sempre puntuali le dichiarazioni del presidente dell’Unione commercio Amort che ricorda l’importanza del commercio di vicinato. Ma se non fosse per Aspiag il commercio, anche nelle valli, sarebbe in affanno. Poi ho un ricordo..».
Quale?
«Il governatore altoatesino su una rivista di categoria, vicino ad un piccolo esercizio del suo paese, che sottolinea l’importanza del commercio di vicinato».
Scusi, ma perché non avrebbe dovuto farlo?
«Potrò anche sbagliarmi, ma in questa vicenda la Provincia non sta svolgendo al meglio il ruolo di organismo super partes. La mia personalissima impressione è che la giunta abbia indossato la maglietta dell’Unione commercio. E stia disputando una battaglia politica. E poi ho una strana sensazione».
Quale?
«Che la nostra azienda, nonostante tutto, non sia la benvenuta. E che sia un ospite indesiderato. E lo ritengo quasi incredibile visto che altrove ci fanno ponti d’oro».
A chi si riferisce?
«Penso all’Emilia o al Friuli. Quando apriamo un punto vendita sono pronti non solo a venirci incontro ma ad agevolarci in ogni modo, sempre nel pieno rispetto della legalità. In gioco ci sono sempre centinaia di posti di lavoro».
A Bozlano, secondo Cna e Caramaschi, ci sono 3.500 disoccupati. E voi siete pronti ad offrire nuovi posti di lavoro con il megastore...
«Sì, siamo nell’ordine di 7-800 posti. E Aspiag è un’azienda solida, la prima in provincia di Bolzano, che può già contare sull’apporto di 1.600-1.700 collaboratori».
Lei ha garantito che Aspiag non farà sconti. In che senso?
«Se i giudici, come credo e spero, ci daranno ragione presenteremo a chi di dovere fatture per milioni di euro. I lavori in via Buozzi, contrariamente a quello che dice Kompatscher, sono iniziati da mesi...».
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