dopo la nomina di biancofiore

Asse tra Bianchi e Urzì «Basta primedonne»

BOLZANO. Prima i partiti nazionali, poi le liste civiche: è questa la scaletta gerarchica per il centrodestra immaginata da Michaela Biancofiore, neo coordinatrice regionale di Forza Italia. La...



BOLZANO. Prima i partiti nazionali, poi le liste civiche: è questa la scaletta gerarchica per il centrodestra immaginata da Michaela Biancofiore, neo coordinatrice regionale di Forza Italia. La reazione? Un siluro lanciato da uno dei più importanti rappresentanti delle civiche di centrodestra, Christian Bianchi (sindaco di Laives), che ricorda di essere «l’unico sindaco di centrodestra, eletto proprio grazie a una civica». Certi generali, prosegue Bianchi, «possono anche tirare dritto, ma quando si volteranno, chi troveranno?». Dopo Bianchi si fa vivo anche Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), altro «civico» che prepara la ricandidatura alle provinciali, e il tono si alza. Con l’ex commissaria forzista Elisabetta Gardini il clima era perfetto, tanto che insieme avevano gestito la candidatura a sindaco di Mario Tagnin, il «delitto» politico perfetto, secondo Biancofiore («lo sanno tutti che con Igor Janes avremmo vinto le comunali»). Così Bianchi attacca: «In provincia di Bolzano ci sono due tipi di centrodestra (escludo la Lega, che ha altre dinamiche). Quello dei partiti nazionali e quello delle liste civiche. Mentre il primo non riesce a trovare pace, legato a doppio filo da personaggi nazionali e locali che lo hanno massacrato, la realtà delle liste civiche è invece forte, rappresentativa, governa già in molti comuni, e in molti altri è rappresentato». Senza le civiche conclude Bianchi, «non si va da nessuna parte». Urzì promette che non si farà trascinare in polemiche, si dichiara favorevole a recuperare la collaborazione tra forze locali e partiti nazionali», poi l’affondo: «Abbiamo esempi vincenti (Laives, Brunico, Brennero, domani sono certo Bronzolo) che ci indicano la strada giusta: concretezza, chiarezza, squadra, unità, consenso e fiducia personale». E quindi, ancora Urzì, «se anche i partiti nazionali della nostra area vorranno condividere questo percorso senza fughe in avanti, primedonne o protagonismi teatrali da parte di nessuno, potrà essere un successo». Segue dibattito spigoloso sul web. Marco Galateo (Fratelli d’Italia) avverte: «Non si vorrà forse pescare voti nel centrodestra, con la scusa delle civiche, per poi fare inciuci con il Pd?». Enrico Lillo (Direzione Italia) rivela i suoi sospetti: «Se sotto certe dichiarazioni si dovessero nascondere scopi diversi e personalistici la vedo veramente dura». Anche Antonio Bova (ex Alto Adige nel cuore) incalza Bianchi: «Ti invito a prendere le distanze da chi ha giocato localmente con un marchio locale (Alto Adige nel cuore) e a livello nazionale con la lista capeggiata da Alemmanno e Storace, che non mi sembrano proprio personaggio moderati». Siamo alle solite, ma Galateo azzarda: «Secondo me alla fine il gruppone unico per le provinciali si farà». (fr.g.)

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