Assistenza

Assegno di cura, tempi di attesa fino a 9 mesi per la valutazione 

Dal 2020 i team in campo per le certificazioni sono scesi da 20 a 17: l’obiettivo previsto era 25. E le famiglie protestano. Negli uffici provinciali sono presenti attualmente 2.512 pratiche da esaminare



BOLZANO. Accudire una persona cara, che non basta più a se stessa. La Provincia garantisce alle famiglie un assegno di cura i cui importi non trovano paragoni con le altre regioni italiane. Ma le cifre sono ferme da tempo e le liste di attesa per la certificazione sono lunghe, lamentano numerose famiglie. Con le riduzioni di bilancio annunciate nei prossimi anni l’assegno di cura andrà in qualche modo ripensato, la giunta provinciale ha annunciato una revisione del sistema.

Intanto arrivano cifre dettagliate sui tempi di attesa per la valutazione della non autosufficienza e le carenze di organico, che perdurano, nonostante l’uscita dalla fase critica della pandemia. Le cifre vengono fornite dall’assessora Waltraud Deeg, sollecitata dalla consigliera Ulli Mair (Freiheitlichen), che ha reagito alle segnalazioni delle famiglie.

Negli uffici provinciali sono presenti attualmente 2.512 richieste di valutazione della non autosufficienza. Di queste, 1.387 interessano prime attestazioni, le altre 1.094 istanze riguardano richieste di riclassificazione del livello di non autosufficienza.

Le domande inevase più datate risalgono all'inizio di settembre 2021, fa sapere Waltraud Deeg. Quasi nove mesi di attesa.

Nel 2021 sono state garantite 5.085 valutazioni, di cui 1.858 classificazioni iniziali, 1.919 riclassificazioni, 133 classificazioni post mortem e 1.031 certificazioni d’ufficio.

Negli ultimi tre mesi sono state elaborate in media 23 valutazioni al giorno, precisa l’assessorato.

All’inizio del 2020 la squadra addetta alle certificazioni contava su 20,35 infermieri e 19,20 assistenti sociali. Attualmente gli infermieri sono scesi a 17,95 unità e gli assistenti sociali a 18,85.

All’inizio del 2020 erano attivi 20 team di valutazione, mentre attualmente si sono ridotti a 17 team. Non è nemmeno ragionevole attendersi la messa in campo dei 25 team pianificati, avverte Waltraud Deeg: ai problemi di personale provocati dalla pandemia si aggiungono le assenze per maternità o l’uscita degli addetti.

«Quando verranno normalizzati i temi di attesa per le valutazioni che danno diritto all’assegno di cura per la non autosufficienza?» incalza quindi Ulli Mair. «È in corso un intenso lavoro per ottimizzare i processi», risponde Waltraud Deeg, che ricorda la revisione in corso delle basi giuridiche «per abbreviare i tempi di attesa». FR.G.













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