Associazioni islamiche, numeri sconosciuti

Secondo i Freiheitlichen Provincia e Prefettura non sono in grado di fornire dati



BOLZANO. «Governatore, SVP e commissario del governo sono buoni a nulla quando si tratta di sapere quante associazioni islamiche sono presenti in Alto Adige». Ci vanno giù pesanti i Freiheitlichen sulla questione delle associazioni islamiche, secondo cui non si conoscerebbero ne i numeri né le attività: «Che cosa in realtà fa il tavolo di sicurezza? Chiediamo ispezioni delle associazioni islamiche. È abbastanza sorprendente vedere quanto sia difficile portare a conoscenza della gente quante associazioni islamiche vi siano in Alto Adige». La richiesta, a quanto pare, sarebbe stata indirizzata il 20 novembre 2014 al governatore Arno Kompatscher che ha rinviato la competenza al Commissario del Governo. Dopo una seconda richiesta alla Prefettura, il Commissario del Governo ha risposto che non poteva quantificare le associazioni islamiche sul territorio. «Ne deduciamo - proseguono i Freiheitlichen - che queste associazioni non sono ben controllate e quindi sono un problema per la sicurezza». Tuttavia è lecito chiedersi con quale motivazione si potrebbe procedere a ispezioni nei confronti di associazioni che non sono accusate di aver commesso reati, e se pure ve ne fosse il sospetto, quali sarebbero gli strumenti di cui le istituzioni dovrebbero dotarsi che non siano già a disposizione delle autorità come ad esempio i servizi di intelligence? Secondo Sigmar Socker dei Freiheitlichen queste associazioni dovrebbero riempire un verbale, riassumendo le attività svolte durante l’anno, così come avviene per le associazioni nostrane. «D’altra parte - chiude l’esponente della destra tedesca - non sappiamo chi sono, non fanno parte della cultura europea». (a.b.)

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