Attività di volontariato consentite ai migranti

Protocollo firmato da prefetto, presidente di Comunità e sindaco di Bressanone I richiedenti asilo svolgeranno, a titolo gratuito, attività sociali, civili e culturali



VAL D’ISARCO. Prosegue l’attività del Commissariato del Governo, d’intesa con la Provincia autonoma di Bolzano e le associazioni di volontariato finalizzata alla sottoscrizione di protocolli di intesa grazie ai quali i migranti accolti in provincia nell’ambito del Piano nazionale di accoglienza predisposto dal ministero dell’Interno potranno svolgere attività di volontariato e di pubblica utilità, in favore della cittadinanza.

Ieri, il commissario del Governo, prefetto Elisabetta Margiacchi, ha sottoscritto con il sindaco di Bressanone Peter Brunner e il presidente della Comunità comprensoriale della Valle Isarco Walter Baumgartner il protocollo riferito ai migranti ospitati nei centri di accoglienza temporanea nella città vescovile e negli altri Comuni della Comunità.

Il Comune di Bressanone aveva già sottoscritto un accordo analogo il 4 marzo scorso – relativo ai migranti ospitati a Casa Miriam – e, visti i riscontri positivi di quell’iniziativa, si è condivisa l’opportunità di coinvolgere anche la Comunità Valle Isarco, comprendendo così tutti i Comuni componenti la Comunità nonché altre strutture di accoglienza, quali ad esempio quella di Funes e l’ulteriore che verrà attivata a Bressanone.

L’impiego dei migranti in lavori socialmente utili, promosso a livello nazionale dal ministero dell’Interno (da ultimo con il decreto approvato in consiglio dei ministri lo scorso 10 febbraio), è stato attuato in Alto Adige grazie all’impulso del commissario del Governo e ha ottenuto la fattiva e determinante collaborazione della Provincia autonoma, delle Comunità comprensoriali, delle amministrazioni comunali dove sono presenti le strutture dedicate all’accoglienza dei migranti e delle associazioni che gestiscono tali centri di accoglienza temporanea, River Equipe/Volontarius e Caritas Diocesana.

Obiettivo centrale dell’intesa è consentire ai migranti, “nelle more della definizione della procedura per il riconoscimento della protezione internazionale, di svolgere in forma volontaria e gratuita attività per il perseguimento di finalità di carattere sociale, civile e culturale, a diretto vantaggio delle comunità ove sono ospitati”.

L’occupazione dei richiedenti asilo in attività volontarie e gratuite a beneficio della comunità può contribuire ad assicurare ai medesimi maggiori prospettive di integrazione e di inserimento nel tessuto sociale ed economico del nostro Paese.

I richiedenti asilo, dopo aver svolto una specifica attività informativa e formativa, si potranno dedicare, guidati dalla direzione di enti o responsabili aventi finalità di pubblica utilità o dagli stessi incaricati di enti locali, ad attività di volontariato, “quali ad esempio il decoro di parchi pubblici, aiuole, piste ciclabili e, in generale, di tutte le aree verdi di competenza delle amministrazioni comunali”.

Ancora, fra i compiti di pubblica utilità che potranno essere assegnati ai richiedenti asilo, ci potranno essere la manutenzione di strade comunali, la realizzazione di piccole opere di manutenzione di immobili comunali e lo svolgimento di prestazioni connesse e relative al servizio ambientale.













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