Autochtona celebra i vini del territorio

Presenti 73 produttori locali ma anche le eccellenze delle altre regioni. Si rinnova la sfida per scegliere il miglior Lagrein


di Angelo Carrillo


BOLZANO. Non olio ma vino per lubrificare gli ingranaggi del turismo moderno di alta qualità. Sembra essere questo il messaggio lanciato dalla 39esima edizione della «Fiera Hotel» di Bolzano (in corso fino a giovedì) dedicata al meglio della cultura alberghiera internazionale. Vino come messaggero del territorio. Risorsa non solo economica ma culturale. Così si moltiplicano anche quest’anno gli eventi legati al mondo del vino all’interno della fiera. La 12esima edizione di «Autochtona», nell’ambito di Fiera Hotel, diventa l’occasione non solo di degustare vini da vitigni autoctoni e conoscere alcune delle aziende italiane che lavorano in questo settore ma anche l’appuntamento per fare il punto della situazione. Perché è chiaro che il movimento di rivalutazione dei vini autoctoni rappresenta un importante tassello del comparto turistico.Settantatre produttori dell’associazione Vignaioli altoatesini presenteranno non solo i loro vini ma anche la cultura “autoctona” che rappresentano. Giovedì 22 sarà il turno del più celebre e celebrato vitigno autoctono altoatesino. Tasting Lagrein premierà il migliore dei Lagrein secondo una giuria di giornalisti ed esperti.

«Autochtona», dunque, arricchita dalla presenza dei Vignaioli dell’Alto Adige e di Tasting Lagrein, è ormai diventata un punto di riferimento unico nel suo genere, un appuntamento ideale per conoscere da vicino tante piccole realtà e i loro interpreti che portano avanti con passione e determinazione un lavoro di grande valorizzazione per il patrimonio ampelografico italiano, vale a dire la salvaguardia dei vitigni autoctoni. Produzioni spesso di nicchia che certificano il grande legame tra il lavoro dell’uomo, areali di pregio e vitigni ad essi legati da antiche tradizioni. Molti i vini interessanti presenti ad «Autochtona 2015». Si va dal Verdicchio delle Marche della cantina Accadia presente con le ultime annate al vino del momento il Prosecco della cantina Agostinetto che presenta sia i suoi Cartizze che i suoi Prosecchi Extra Dy Glera e Vigna del Baffo. Poi ci sono i vini siciliani vero paradiso degli autoctoni con i Custodi dell’Etna e i suoi Etna rosso e Bianco. Il Grillo, i Nero d’Avola che sono spesso una grande scoperta. Non mancano naturalmente i vini da vitigno autoctono più famosi d’Italia e conosciuti in tutto il mondo. Il Chianti presente con varie aziende, i Brunelli che hanno reso famosa la Toscana, e i grandissimi piemontesi. Dal Dolcetto più semplice al Barbaresco e al Barolo ottenuti con il Nebiolo. Per l’Alto Adige molto interessante il tavolo dedicato alle Schiave e al Santa Maddalena. La macchina operativa si è avvalsa della collaborazione dell’Associazione italiana sommelier, per il suo supporto agli espositori e ai visitatori durante i due giorni di lavoro e degustazione. Se l’edizione 2014 ha toccato quota 1.275 presenze (il 25% in più rispetto all’anno precedente), con 82 produttori provenienti da 13 regioni italiane (un totale di 316 etichette autoctone). Tra gli appuntamenti in programma oggi “Autoctoni che passione!”, la selezione dedicata alle migliori etichette in degustazione che verranno premiate con gli “Autochtona Award”.

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