Autodeterminazione del Sudtirolo, Frattini protesta con Vienna

Lettera del ministro dopo l'attacco del deputato austriaco Martin Graf: salvaguardare la convivenza in Alto Adige, no alle affermazioni provocatorie e irresponsabili


Maurizio Dallago


BOLZANO. Il governo italiano condanna le affermazioni - «provocatorie ed irresponsabili» - di alcuni esponenti politici austriaci sull'autodeterminazione, come «un attacco alla pacifica convivenza in Alto Adige».

Allo stesso tempo Palazzo Chigi ritiene che «certe nostalgie pantirolesi siano sempre più isolate nel panorama politico d'Oltrebrennero». Su questo argomento il ministro Franco Frattini ha inviato due formali lettere di protesta al presidente del parlamento austriaco, Barbara Prammer ed al ministro degli Esteri Michael Spindelegger.

È quanto afferma il sottosegretario Alfredo Mantica rispondendo ad un'interrogazione della deputata Michaela Biancofiore (Pdl). La risposta del vice di Frattini arriva in questi giorni su una tematica che aveva preso il via nell'estate del 2009, quando il terzo presidente del Parlamento austriaco, Martin Graf dei liberali di destra (Fpö), aveva lanciato la proposta di un referendum sull'autodecisione.

Graf puntava alla riunificazione del Tirolo, mettendo nello stesso calderone vari argomenti: dai presunti diritti calpestati della popolazione di lingua tedesca fino ad un paragone tra Italia e dittatura nella ex Germania orientale. Subito si dissociarono sia Spindelegger, che il capitano del Tirolo Platter fino alla stessa Svp, che definì le parole di Graf come «una provocazione».

«Le affermazioni del deputato austriaco Martin Graf in materia di autodeterminazione dell'Alto Adige sono state oggetto di due formali lettere di protesta del ministro Frattini, in cui sono stati sottolineati l'inaccettabilità delle affermazioni dell'onorevole Graf, nonché il palese contrasto delle medesime con lo stato di eccellenza che caratterizza i rapporti italo-austriaci», sottolinea Mantica, ricordando poi come «anche in ragione della carica ricoperta da Graf siano state respinte e condannate in modo particolare le affermazioni in cui si metteva sullo stesso piano il comportamento dell'Italia nei confronti della minoranza di lingua tedesca dell'Alto Adige con quello di uno Stato non democratico».

Il governo italiano sottolinea, invece, la necessità di mantenere una stretta e attenta collaborazione con Vienna, «al fine di contrastare con efficacia qualsiasi anacronistico tentativo di ritorno al passato». Ecco il richiamo all'Austria «al senso di responsabilità che dovrebbe ispirare la condotta di chiunque rivesta cariche istituzionali, dal momento che dichiarazioni come quelle di Martin Graf costituiscono di fatto un attacco alla pacifica convivenza che in tanti anni i nostri Paesi hanno costruito tra le popolazioni altoatesine e che ha assicurato alle medesime un alto livello di prosperità e progresso». Roma rileva d'altra parte che «le dichiarazioni del terzo presidente del Parlamento austriaco sono state oggetto di una consistente levata di scudi da parte di un ampio raggio di autorevoli personalità austriache, anche di governo, tra cui il ministro Spindelegger e il governatore Platter».

In un momento in cui «certe nostalgie pantirolesi appaiono sempre più isolate nel panorama politico austriaco». È ancora il sottosegretario Mantica a rimarcare come «a fronte di ricorrenti provocazioni degli attivisti altoatesini, il governo ed altre istituzioni austriache tengano a salvaguardare il rapporto di stretta amicizia e collaborazione con l'Italia, con un'azione di contenimento nei riguardi di coloro che in Austria vorrebbero sostenerli». Infine una frecciata al movimento di Eva Klotz, vista la definizione della Südtiroler Freiheit. Per Roma è «un movimento indipendentista con nostalgie pantirolesi» verso cui gli stessi austriaci sono piuttosto freddi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità