Aveva contatti con l’Isis, preso a Bolzano 

Il marocchino di 26 anni, assieme ad altri due fondamentalisti islamici, è stato rimpatriato con un volo da Milano


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Tre nord africani in contatto con combattenti dell’Isis sono stati espulsi con effetto immediato dall’Italia per ragioni di sicurezza nazionale. Il provvedimento è stato firmato dal ministro Marco Minniti ed eseguito materialmente ieri mattina con due voli in partenza da Milano Malpensa.

Uno dei tre immigrati colpiti dal provvedimento era stato individuato e bloccato a Bolzano ove si era spostato per effetto di altri precedenti provvedimenti di espulsione emessi da altre Questure del Centro Italia e che il soggetto in questione aveva cercato di aggirare semplicemente cambiano città. Si tratta di un marocchino di 26 anni, in Italia senza alcun titolo , dunque da vero e proprio clandestino. A Bolzano era stato individuato e bloccato dalla polizia a fine settembre. Portato in Questura dopo l’ennesimo reato, era emerso che il giovane si trovava in Italia irregolarmente e che aveva alle spalle numerosi precedenti di polizia. Dal suo comportamento era facile desumere che il soggetto aveva tutta l’intenzione di continuare a delinquere nel nostro Paese. Di qui la decisione del Questore Giuseppe Racca di firmare l’ennesimo foglio di via con obbligo di lasciare il nostro Paese.

Questa volta, però, il provvedimento - e di questo va dato merito al dottor Racca - è stato più severo in quanto il Questore ha dato disposizione di accompagnare il marocchino in questione direttamente a Torino, nel centro di identificazione ed espulsione a noi più vicino. Come noto i “Cie” sono strutture previste dalla legge italiana ed istituite per trattenere gli stranieri sottoposti a provvedimenti di espulsione e o di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera nel caso in cui il provvedimento non sia immediatamente eseguibile. Fu proprio il caso del marocchino in odore di Isis.

In un primo tempo il provvedimento di rimpatrio era stato disposto solo a seguito dei numerosi precedenti di polizia e della posizione di assoluta irregolarità dello straniero sul territorio italiano. Durante la permanenza al “Cie” di Torino gli accertamenti effettuati nell’ottica di procedere al rimpatrio in Marocco hanno permesso di scoprire che il soggetto è considerato pericoloso in quanto in contatto con la brigata di Monsef El Mkhayarm, il 21enne condannato a 8 anni di reclusione dai giudici di Milano per terrorismo internazionale e ritenuto dalla giustizia un reclutatore del Califfato a tutti gli effetti. Gli altri due espulsi per motivi di sicurezza (un altro marocchino di 25 anni ed un tunisino di 31) sono stati individuati e bloccati a Torino e Perugia.

I due marocchini espulsi, tra cui il 26 enne fermato a Bolzano, avevano lo stesso giro di relazioni ed erano in contatto tramite “Facebook”, sul quale hanno postato diversi contenuti jihadisti, con alcuni “foreign fighters” marocchini attualmente in Siria ed operativi nella stessa unità dell'Isis. Con quelle eseguite ieri salgono a 96 le espulsioni dall'inizio dell'anno dall’Italia, mentre salgono a 228 quelle eseguite dall'inizio del 2015.

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