Azienda altoatesina toglie l’umidità alla grotta di Nazareth

La Acco ha pronto un progetto per la basilica. «L’area dell’Annunciazione è in pericolo, erosa dall’acqua»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «Abbiamo tolto l’umidità alla basilica di Santa Maria della Salute a Venezia, al castello del Buonconsiglio di Trento e siamo a buon punto per portare a casa anche il risanamento e la deumidificazione definitiva della grotta dell´Annunciazione dentro la basilica di Nazareth».

David Agreiter, amministratore delegato e Hansjörg Nicolussi - fondatore dell’azienda bolzanina Acco solutions - spiegano che la roccia dove, secondo tradizione, l´Arcangelo Gabriele annunciò a Maria la nascita di Gesù, si sta sgretolando per colpa dell’acqua.

Uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati al mondo, ritrovo di milioni di fedeli ogni anno, è dunque in pericolo.

«Siamo in grado di risolvere il problema perchè abbiamo brevettato negli anni un sistema capace di togliere l´umidità dalle pareti senza farla ritornare». In parole semplici come fate? «Inseriamo elettrodi nella muratura che impediscono all´acqua di risalire. Una soluzione questa che ci permette non solo di contrastare l’umidità ma che ci aiuta anche a spingerla indietro».

Ma come mai hanno chiamato proprio voi? «Siamo stati interpellati dalla "Custodia di Terrasanta" – l´ente che sovrintende alla salvaguardia dei siti cristiani in Israele – attraverso Enrico Pedri, presidente del consorzio “Kyotohaus” di Laghetti a cui siamo consociati che è specializzato nel risanamento ed il contenimento energetico di edifici di valore storico ed artistico. Nelle scorse settimane siamo andati in Terrasanta a fare un sopralluogo, è venuto con noi anche il tecnico Andreas Franzelin e così ci siamo fatti un´idea più concreta della situazione attuale della grotta. Possiamo dire con chiarezza, al termine dell’indagine che è stata lunga ed accurata, di avere in mano la soluzione ottimale. Siamo certi di riuscire a risolvere il problema eliminandolo del tutto». Per la Acco una scommessa molto importante, forse la più importante. «Certo. Negli anni passati – continua Agreiter – molte università e specialisti hanno tentato di elaborare soluzioni per risolvere il problema della risalita capillare nella grotta ma pur applicando gli ultimi ritrovati e le ultime tecnologie a disposizione non sono mai riusciti ad arrivare ad un risultato concreto». Quante probabilità avete di portare a casa, con successo, la gara d’appalto? «I tecnici della “Custodia” hanno mostrato grande interesse alle nostre metodologie e questo ci dà la giusta speranza per pensare che alla fine verrà scelta proprio un´installazione del nostro sistema. Attualmente stiamo perfezionando un progetto specifico, che presenteremo ai diretti interessati in autunno».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità