Azzardo, 21 totem al posto delle slot

Segnalati 14 bar da Bronzolo a Laives, da Bressanone a Silandro. Hanno sostituito 35 videolottery


di Davide Pasquali


BOLZANO. Sono stati i noleggiatori altoatesini delle macchinette ufficiali, quelle collegate in rete ai terminali dei Monopoli, a denunciare i casi irregolari alla rivista specializzata nazionale Gioco News. Dopo i 50 totem segnalati di recente a Bolzano, il fenomeno pare stia dilangando. Si contano infatti altri 14 locali segnalati nel resto della provincia, per un totale di 21 macchinette “illecite”. E intanto il dilagare del fenomeno totem in Alto Adige, scoppiato dopo la rimozione coatta delle slot dai bar imposta dalla legge provinciale sui luoghi sensibili, approda in Parlamento, dove nove deputati Pd, compresa l’altoatesina Gnecchi, hanno presentato un ordine del giorno per impegnare il governo a reprimere questo fenomeno di illegalità.

«Continua a dilagare l'illegalità sul territorio altoatesino, dove si fa sempre più fitta la presenza di apparecchi da gioco illeciti». Lo scrive Gioco News. I noleggiatori di slot e vlt segnalano altri 21 totem. Da Bronzolo a Laives, da Bressanone a Silandro, passando per Ora, Fié allo Sciliar, Dobbiaco e Sesto. «La questione è la stessa del capoluogo, seppure in forme e numeri diversi: il gioco illegale sostituisce quello legale». Insomma, è questo il commento dei redattori di Gioco News, «la scomparsa delle slot di Stato dai locali pubblici, voluta dalla legge provinciale e attuata dai singoli Comuni, sta portando alla diffusione sempre più capillare di un'offerta di gioco alternativa, alimentando, però, l'economia sommersa». I totem che si trovano oggi nei pubblici esercizi sono sorti in sostituzione delle slot che vi si trovavano prima: in particolare, i 21 terminali riscontrati finora nei bar della provincia rimpiazzano le circa 35 new slot che vi alloggiavano prima e che gli addetti ai lavori hanno dovuto rimuovere in seguito all'entrata in vigore della legge. Uno scenario impietoso, «che non può e non deve passare inosservato». In primis, per la Provincia che, «dopo essersi da sempre distinta per una cultura della legalità sul territorio, concede oggi campo libero a delle attività illecite a causa di una legge miope, che perseguendo il fine di tutelare la cittadinanza rispetto alle possibili dipendenze da gioco, è finita con l'incentivare, seppure indirettamente, la diffusione di un sistema di gioco fuori controllo». Una rete di gioco illegale «che non porta guadagni né alla Provincia né allo Stato, esponendo per giunta i cittadini a rischi maggiori, tenendo conto che le offerte di gioco illegali non danno alcuna certezza di vincita né alcun dispositivo di prevenzione».

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