Azzardo, la spesa aumenta Sempre più giocate online

Gettati al vento 1,217 miliardi di euro l’anno. Il web schizza al 22% del mercato Puntate alle slot scese da 418 a 360 milioni, ma le «Vlt» impazzano: +36 milioni


di Davide Pasquali


BOLZANO. Nonostante le restrizioni, si continua a giocare. Anzi, per le macchinette si spende sempre di più, anche se al momento tirano molto di più le videolottery rispetto alle slot machine. Per non parlare dell’online, che risulta il vero fenomeno incontrollato, in grado di rosicchiare sempre più quote di mercato. Lo dicono i dati dei Monopoli di Stato, pubblicati ora, a distanza di 5 anni dalle ultime statistiche ufficiali. In regione, dal 2013 al 2016 la spesa in gioco d’azzardo su canali fisici è passata da 1,205 a 1,217 miliardi di euro l’anno; mentre a livello nazionale (per ora i dati disaggregati per regioni non son disponibili) se il gioco su canale fisico è aumentato da 69,85 a 74,81 miliardi l’anno, l’online è passato addirittura da 14,77 a 21,33 miliardi, andando a conquistarsi una quota ingentissima del mercato, in continua espansione; siamo al 22,2%.

Nel 2013, la raccolta da gioco in regione, ossia l’insieme delle puntate effettuate da altoatesini e trentini, assommava a 1.205 milioni di euro, scesi, anche se di poco, a 1.168 milioni nel 2014 e poi risaliti prima a 1.178 nel 2015 e poi a 1.217 nel 2016. Molto interessante la dinamica di sviluppo delle macchinette: la raccolta da gioco sulle slot è crollata da 418 milioni di euro a 372 nel 2014, poi a 366 nel 2015 e infine a 360 nel 2016, probabilmente per via delle forti restrizioni altoatesine nei bar; invece le puntate alle videolottery, moltiplicatesi nel frattempo all’interno delle sale giochi, sono salite dai 518 milioni del 2013 ai 554 milioni del 2016. Le vincite, in regione, sono passate dai 780 milioni di euro nel 2013 ai 724 nel 2014, ai 935 nel 2015, ai 950 nel 2016. Anche considerando la spesa al netto delle vincite, in regione oggi si spende più che nel passato. Se nel 2013 altoatesini e trentini hanno gettato nell’azzardo 247 milioni di euro, nel 2016 ne hanno spesi venti in più: 267. E questo senza tener conto dell’online. Aumentati però sono anche i vantaggi per l’Erario (ricordiamo che, almeno in teoria, da noi i 9/10 degli incassi ritornano in regione): se nel 2013 lo Stato ha incassato 122 milioni, nel 2016 se ne sono incassati 138. La spesa pro capite netta, in regione, è passata dai 293 euro del 2013 ai 310 del 2016 (la media nazionale è 357 euro). In rapporto al Pil regionale, la spesa regionale in azzardo è passata dallo 0,64% del 2013 allo 0,67% del 2016.

Questi dati riguardano il gioco fisico, dal lotto al Gratta&Vinci alle macchinette. Mancano come detto i dati sull’online, che in Italia riguarda ormai quasi un quarto del gioco legale. Se nel 2013 il gioco fisico, tradizionale, inghiottiva l’82,55% della spesa totale, nel 2016 si è scesi al 77,81%. L’online, invece, è salito, dal 17,45% al 22,19% del 2016. Anche da noi.

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