Badia, gli interventi post-frana programmati fino all’autunno

In estate si individueranno tutte le sorgenti e i corsi d’acqua che possono costituire un nuovo pericolo Il sindaco chiede un fondo provinciale catastrofi e istituirà un registro per le segnalazioni dei cittadini



BADIA. Pochi giorni fa, alla luce dei controlli che praticamente da un mese registrano lo stop del movimento franoso, il via libera al rientro degli evaquati nelle proprie abitazioni, con i residenti in zona Sotru che sono rientrati fra le loro mura proprio l’altroieri. Ma il lavoro “post - frana”, a Badia, non si ferma comunque, nel senso che si lavora e si lavorerà comunque anche in ottica preventiva, per evitare il ripetersi di eventi disastrosi come quello dello scorso dicembre. Intanto, il sindaco Giacomo “Iaco” Frenademetz ha annunciato che si impegnerà personalmente affinché venga istituito a livello provinciale un “fondo per catastrofi naturali”. Se riuscisse nell’intento, ha spiegato il primo cittadino, ci sarebbero già fondi a disposizione per poter intervenire con tempestività, nel caso si verificassero altrove calamità naturali simili a quella che ha colpito il comune di Badia. Si adotterebbe così il modello svizzero che si è rivelato ottimo in diverse occasioni. Va anche detto che comunque a livello provinciale esiste già il fondo straordinario dal quale si vanno a prendere i fondi necessari, in casi analoghi.

Tornando ai lavori nell’area di Badia, il versante franato continuerà ad essere monitorato giorno per giorno, con controlli regolari effettuati sul posto da parte dei geologi provinciali e degli addetti dell’Ufficio bacini montani, che continueranno i lavori di sistemazione e ripristino fino all’estate. Rimarranno perciò chiuse le passeggiate e i sentieri che portano verso la frana, così come anche la strada lungo il torrente Gàdera. Si procederà alla sistemazione delle centrali elettriche coinvolte e delle diverse condutture (energia elettrica, gas) e verso metà marzo inizieranno i lavori di sistemazione del torrente Gàdera; si ricostruirà quindi anche il ponte demolito nella zona di Adan. Si prevede di riciclare le macerie delle quattro case distrutte per utilizzarle sul posto come fondo per la ricostruzione della strada d’accesso alle frazioni di Oies e Larcenëi, strada che verrà realizzata possibilmente seguendo la traccia della precedente.

In estate poi si cercherà di individuare tutte le sorgenti e i corsi d’acqua presenti sul versante della frana, in modo da poter incanalare l’acqua in esubero, evitando così infiltrazioni che destabilizzano il terreno. Contemporaneamente si completerà l’elaborazione dei piani di pericolo e di rischio, fondamentali per pianificare tempestivamente gli interventi necessari e ottenere sovvenzioni da parte delle amministrazioni pubbliche provinciali, statali ed europee. Affinché i piani di pericolo e di rischio siano più completi possibile, si è deciso di istituire un apposito registro in cui verranno riportate tutte le segnalazioni dei cittadini riguardo ai movimenti del terreno.

Infine, i lavori di spianamento e sistemazione del terreno sul versante franato, saranno terminati presumibilmente entro l’autunno.(adp)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità