Badia, strada spianata all’antenna

Il Comune prima decide di dare battaglia a Vodafone al Tar, poi ci ripensa e rinuncia. Ladins infuriati


di Aldo De Pellegrin


BADIA. Accogliendo le forti manifestazioni di contrarietà della popolazione, espresse in un documento con circa 700 firme di concittadini, nello scorso autunno il sindaco e la giunta comunale di Badia avevano deciso di negare la concessione edilizia richiesta da Vodafone, per la realizzazione di un “antennone” telefonico al limitare del bosco di Pantansarè, ad appena un centinaio di metri in linea d’aria dal centro di Pedraces. La notizia è stata accolta con soddisfazione in paese, dove anche i medici paventano dei danni dalle onde elettromagnetiche, ma ha provocato il ricorso al Tar di Vodafone, che ha impugnato il diniego dell’autorità comunale. Per questo, il 2 gennaio la giunta comunale incaricava lo studio dell’avvocato Silvio Belardi di Corvara per resistere in giudizio contro Vodafone. Salvo poi, nella sua riunione di lunedì scorso, revocare tale delibera, scegliendo di non sostenere le sue tesi difensive davanti al Tribunale amministrativo.

La motivazione allegata alla delibera di giunta, votata all’unanimità, è che il diniego finora opposto dall’amministrazione comunale alla richiesta di Vodafone non potrebbe reggere e che il Comune, e con esso la sua popolazione, avrebbe pochissime probabilità di successo nella causa, che ha già visto fissata la sua prima udienza per il 22 gennaio.

Neppure un tentativo quindi, per provare a difendere la salute dei cittadini, anche considerato che la zona è già ottimamente coperta dalle antenne, potenti, già esistenti sulla vicina Sponata e a Piz La Villa.

Dire che la decisione ha sollevato parecchie perplessità fra i promotori dell’iniziativa popolare che aveva raccolto le firme e organizzato serate informative contro l’antenna di Pantansarè, è dire davvero poco. La rabbia fra i cittadini è tanta e a darle voce, senza ricorrere ad eufemismi, è il moviumento dei Ladins Dolomites che, attraverso il suo portavoce Albert Pizzinini afferma: «Questa decisione accresce la preoccupazione tra i residenti, che si ritrovano di nuovo con lo spettro delle radiazioni in casa. E a ragione. L’esigenza di tutela della salute dei cittadini è passata troppo a lungo in secondo piano e la stessa Vodafone non ha nessun interesse a procurare loro un danno. Ricordiamo che Vodafone investe milioni di euro in immagine e di certo una situazione del genere non giova al gigante delle comunicazioni, che invitiamo, al posto delle azioni legali, a ricercare soluzioni alternative in accordo con i residenti. Ladins Dolomites da parte sua ribadisce il suo pieno sostegno alla popolazione e non esclude azioni clamorose a tutela della sua salute».

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