Badia, una cappella di ringraziamento a due anni dalla frana

L’ha costruita il sindaco Frenademetz per esaudire un voto «Poteva essere una tragedia immane e invece siamo vivi»


di Ezio Danieli


BADIA. Domenica prossima a Badia - nel secondo anniversario della gigantesca frana che creò pesanti disagi a numerose famiglie - verrà benedetta la cappella votiva che il sindaco Giacomo (Iaco) Frenademetz ha voluto costruire «come ringraziamento per il fatto che siamo tutti usciti illesi da quel terribile smottamento». La cappella verrà benedetta nel pomeriggio alle 14 dal decano di Badia. È una costruzione in muratura, situata proprio nei pressi della strada che sale alla casa del santo ladino Freinademetz. Guarda proprio la frana. «Io l'avrei voluta costruire sul fronte stesso dello smottamento ma non me l'hanno concesso. La frana è ancora a rischio». All'interno della cappella sono state sistemate tre statue in legno opera di un artista della Val Badia. Si tratta dell'immagine del Cristo in croce che riproduce la stessa immagine sacra che c'è al santuario di Santa Croce, di una statua del santo ladino e di una che rappresenta l'ex decano di Badia don Heinrich Videsott. La cappella è già pronta, mancano solo i piccoli dettagli prima della benedizione. Il sindaco Frenademetz è soddisfatto: «Ho potuto realizzare quello che era stato, all'indomani della frana, un mio voto per ringraziare il Signore che nessuno era rimasto sotto l'enorme massa di fango e di detriti che erano precipitati verso valle».

Il sindaco e i suoi familiari erano stati i più colpiti dalla frana: la sua casa e quella dei due figli erano state spazzate via dallo smottamento, riportando gravissimi danni. Tanto da dover essere ricostruite in un luogo diverso. Anche un'altra trentina di abitanti avevano subito pesanti danni tanto da essere costretti, per lungo tempo, ad essere evacuati. Ora la situazione è sotto controllo. Ma i rischi non sono terminati. La frana continua ad essere monitorata 24 ore su 24. Sono state rifatte le strade che portano alle varie frazioni di Badia, è stato ripulito il torrente Gadera, rifatte le condutture per l'acqua. «Ma la situazione è tutt'altro che risolta definitivamente perché il costone è sempre una minaccia - dice il sindaco Frenademetz - e deve essere controllato con cura, in attesa che si verifichi la stabilità anche nel tratto che va fino a San Cassiano». Intanto domenica prossima verrà benedetta la cappella votiva. «L'ho voluta con decisione. Avevo fatto un voto che ora ho esaudito, con soddisfazione. Perché non dimentichiamo che se la frana fosse caduta ancora un po' verso valle avrebbe distrutto completamente l'economia di tutta l'Alta Badia. Senza contare le vittime che avrebbe certamente causato. Invece, per fortuna e per un dono di Dio, siamo tutti qui, a due anni dalla paura, a raccontare il terribile evento. Siamo stati fortunati».

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