Bancomat clonati, è caccia alla banda

Installato all’Unipol un microchip per duplicare le tessere. I prelievi avvengono quasi sempre da Romania e Sudamerica


di Alan Conti


BOLZANO. Tutto micro per un colpo macro. Microcamera e microchip montati su un bancomat per clonare carte e codici. Ad accorgersi dell'anomalia alla filiale Unipol Sai al civico 56 di corso Libertà è stato un cliente che si è subito accorto che qualcosa non quadrava nell’apparecchio. A spuntare, infatti, era un angolo di silicone con cui i piccoli apparecchi erano stati fissati al corpo del bancomat. Immediata è partita la chiamata alle forze dell’ordine seguita dall’arrivo degli agenti della polizia scientifica. Due, a questo punto, i piani di indagine dei poliziotti: capire se e come sono state clonate delle carte e prelevati dei soldi, ma anche dare un volto alla banda che si è adoperata per installare il marchingegno di clonazione. Da un punto di vista tecnico si chiama “skimmer” e serve esattamente a captare tutti gli estremi necessari per sottrare denaro dai conti. Non per forza direttamente in filiale perchè molto spesso, in questi casi, tutto viene fatto on line, generalmente dal Sud America o dai Paesi dell’Est. In queste ore, dunque, gli agenti e la banca passeranno al setaccio qualsiasi movimento sospetto.

«Al momento - spiega il direttore della filiale Rocco D’Agostino - non abbiamo riscontrato nulla di particolarmente preoccupante o che possa far pensare a degli interventi di prelievo fraudolento dai conti correnti. Procederemo, però, con tutte le verifiche del caso in modo puntuale». La filiale, oltretutto, si trasferirà dal 17 luglio e abbandonerà la sede all’angolo con piazza Mazzini. Chissà se anche questo è un elemento calcolato dalla banda di clonatori. Evidente che una banca in fase di trasferimento può avere qualche problema in più nella gestione pratica di un simile attacco. I clienti, in ogni caso non rischiano nulla. «Verranno contattati dalla banca in caso di anomalia sull’operatività delle carte dopo di che ci sono delle procedure che prevedono il rimborso totale. Non subiranno alcuna perdita».

L’altro piano dell’indagine, come detto, è legato all’individuazione dei responsabili. L’installazione dello skimmer, infatti, non è operazione fulminea e dalla banca sono convinti che tutto sia avvenuto nel fine settimana. La scientifica, dunque, ha acquisito tutti i filmati degli ultimi giorni e li sta passando al setaccio minuto per minuto. Non solo, per non lasciare nulla al caso e non rimanere insoddisfatti gli agenti analizzeranno tutti i componenti, seppur minuscoli, in cerca di eventuali impronte digitali o tracce. La sensazione è che i ladri abbiano comunque le ore contate.

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