Banda alpini di Gries: mancano ricambi ma anche un maestro

Il rimpianto dei soci attivi: «Così si perdono 35 anni di storia» Scafariello: «Ad Asti con la Musikkapelle di Marlengo»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Purtroppo, non c’è stato il ricambio generazionale e alla fine la chiusura è stata inevitabile». Ci sono rimpianto e nostalgia nelle parole di Renato Onomoni, 75 anni bolzanino, musicista storico della Banda degli alpini di Gries di cui, l’altra sera, l’assemblea straordinaria, al termine di una riunione dai toni molto accesi, ha decretato la definitiva chiusura. Una decisione sofferta che pone la parola fine a 35 anni di storia.

«Negli anni d’oro - dice Onomoni che ha cominciato ad appassionarsi alla musica da ragazzino seguendo suo padre che suonava nella banda dei carabinieri - eravamo una cinquantina di elementi, adesso una trentina sulla carta, ma di fatto non siamo più di venti. E di questi più d’uno non è più giovanissimo: io stesso da un paio d’anni non partecipo più alle adunate nazionali, perché sarebbe troppo faticoso suonare e marciare. Però c’ero sempre alle prove e ai concerti».

Tommaso Da Riva, che suona il trombone, nella Banda dell’Ana era entrato tre anni fa, dopo aver letto sul nostro giornale che cercavano musicisti. Non solo: ci ha portato sua moglie che suona il sassofono e il fratello al tamburo. Da Riva è uno dei sei che l’altro sera, in occasione dell’assemblea straordinaria, hanno tentato disperatamente di salvare il sodalizio, votando, assieme ad altri cinque, “no” alla chiusura.

«Al termine della riunione - racconta - siamo rimasti ancora a lungo a parlare: è difficile accettare che sia tutto finito. Forse si sarebbe potuto aspettare ancora un po’: con qualche sforzo in più avremmo potuto cercare nuovi musicisti e anche un nuovo maestro. Di fatto non lo avevamo più da quando Luca Pelanda era andato in Germania per ragioni di studio. Si sarebbe anche potuto creare una piccola scuola per far crescere giovani musicisti, alla fine però, alle difficoltà a trovare elementi giovani da inserire nel corpo musicale, si sono aggiunte una serie di pressioni, giunte dallo stesso gruppo di Gries, al quale siamo collegati, perché si chiudesse».

La decisione dell’altra sera di fatto ufficializza quello che era nell’aria da tempo, tanto che già nei mesi scorsi si era deciso che all’Adunata nazionale in programma ad Asti il 13,14 e 15 maggio ad accompagnare gli alpini altoatesini, ci sarà la Musikkapelle di Marlengo.

Anche questo è il segno dei tempi che cambiano.

«In tutti i paesi dell’Alto Adige ci sono scuole di musica - dice Ferdinando Scafariello, presidente provinciale dell’Ana - loro non hanno dunque problemi a trovare forze nuove. La Musikkapelle di Marlengo era già venuta con noi all’Adunata del 2004 a Trieste ed era stata per entrambi un’ottima esperienza. Loro si sono detti disponibili a ripeterla e noi, nonostante qualche critica, siamo contenti. Anche perché, se gli alpini del Trentino per fare un esempio di bande ne hanno tre, noi avevamo solo il corpo di Gries: chiuso quello era impensabile marciare senza il tempo scandito da una banda». Per Scafariello comunque in un prossimo futuro si potrebbe pensare ad una ricostituzione di una banda dell’Ana: «Dobbiamo metterci intorno a un tavolo e discutere, creando un corpo provinciale e non più sezionale com’è stato finora. Cosa questa che avevo proposto già a suo tempo, ma senza successo».













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