BOLZANO

Banda delle bici di “lusso”, colpi a raffica a Bolzano

Almeno dieci i furti messi a segno: rubati mezzi da 8.000 euro dalle cantine. Una delle vittime: «Ci pedinano e poi entrano in azione: sono professionisti»


di Alan Conti


BOLZANO. Una raffica di furti di biciclette, tutte di alta gamma e quindi costose. Bolzano è stata colpita nei giorni scorsi da quella che sembra essere una banda specializzata nella scelta di modelli di pregio, per poi rivenderli, forse sui mercati dell’Est, con guadagni consistenti.

Nella refurtiva ci sono biciclette che hanno un valore che varia dai 6.000 agli 8.000 euro. In un territorio come quello altoatesino, dove ci sono migliaia di appassionati, non sono difficili da trovare. I colpi messi a segno sarebbero almeno una decina, in città e nei paesi limitrofi.

Un furto sarebbe avvenuto davanti alla biblioteca Tesmann in via Diaz, uno in via Sant’Osvaldo, uno in via in Villa ma anche via Milano e via San Quirino. A Cardano, le bici rubate sarebbero addirittura quattro.

In totale, insomma, si toccano quasi i 100.000 euro di refurtiva. Tutto è avvenuto nelle ultime notti, il che lascia supporre che dietro ci sia una precisa regia.

«I ladri sanno perfettamente come e dove colpire - racconta una delle vittime - perché in tutti i casi aprono sempre e solo le cantine dove vengono tenute queste biciclette. Non si tratta, insomma, di razzie estemporanee ma di scelte “chirurgiche”. A me hanno portato via la bicicletta tra le 2.30 e le 4 di mattina. Identico l’orario del furto ai danni di altri miei amici che condividono con me questa passione. Nella cantina vicino alla mia c’è un’altra bicicletta che vale 2.000 euro. Non si sono nemmeno preoccupati di guardarla».

I ladri, quindi, sarebbero persone che di bici dimostrano di intendersene.

«Sono sparite ruote che valgono la bellezza di 2.000 euro l’una. Nella mia cantina ne ho un paio da 500 euro: non a caso non le hanno toccate, ma si sono concentrati sulla bicicletta. Scelgono quello che sanno che possono monetizzare in fretta e bene. Secondo me ci pedinano anche perché è impossibile che sappiano con così tanta precisione dove parcheggiamo i mezzi. Di per sè è tutto abbastanza inquietante e contribuisce a far crollare la percezione di sicurezza dei cittadini: è una bruttissima sensazione. Noi abbiamo fatto denuncia immediatamente ai carabinieri perché si tratta di beni di un certo valore. Adesso speriamo che diano impulso all’indagine e che si riesca a fermare la banda delle bici che sta facendo razzia di quelle di maggior valore».













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