BOLZANO

Bando di gara, dietrofront della Seab: "Il dialetto non è un requisito fondamentale"

L’agenzia scelta dovrà ideare per 200 mila euro "le prossime azioni della campagna contro rifiuti abbandonati"



BOLZANO. Dopo le polemiche dei giorni scorsi per la gara in cui veniva richiesto il dialetto, Seab ora fa marcia indietro e si difende: "La conoscenza del dialetto non è un requisito per partecipare alla gara in questione. È richiesto invece lo svolgimento di almeno cinque servizi (bilingui) per comunicazione e pubblicità sul mercato altoatesino. Il passo del testo oggetto di polemiche, è parte di una mera nota esplicativa e non fa parte dei
requisiti di accesso alla gara".

L’agenzia scelta dovrà elaborare il materiale informativo necessario ai cittadini e sviluppare le prossime azioni nell’ambito della campagna contro rifiuti abbandonati. "La base d’asta di 200 mila euro si riferisce ai prossimi tre anni. Quando parliamo del “dialetto” ci riferiamo alle particolarità linguistiche locali in Alto Adige, sia del tedesco, sia dell’italiano. L’importanza di collaborare con un’agenzia che conosce la parlata locale è fondamentale per un’azienda come Seab, fortemente radicata nel territorio e vicina alle esigenze quotidiane della popolazione".













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