Baratta & Co. lasciano l’Udc per il Pd

Il consigliere comunale: «Impossibile riconoscersi in un partito che è in mano solo a tre persone»



BOLZANO. Tutto il gruppo storico dell’Udc ha ufficializzato ieri in una conferenza stampa il passaggio al Pd. Assieme a Silvano Baratta lasciano dunque l’Unione di Centro, il partito che a livello nazionale fa riferimento a Casi ni e a livello locale ad Angelo Gennaccaro, Daniele Varalta, Marco Trentini, Paolo Degasper e Paolo Endrizzi.

Baratta entra nel gruppo consiliare del Pd che passa così da 10 a 11 membri. Mentre a rappresentare l’Udc in consiglio a Bolzano resta solo Gennaccaro.

«Per molti di noi - ammette Baratta - si tratta di un ritorno a casa, visto che nel 95% dei casi si tratta di persone che sono state legate all’ex Dc».

Ma come si spiega lo “strappo”?

«Impossibile ritrovarsi in un partito che ormai, a livello nazionale, è in mano a tre persone: Casini, Cesa, Buttiglione. A livello provinciale sono l’unico consigliere nazionale, ciononostante da almeno un anno e mezzo non vengo convocato né a Roma né a livello provinciale. Non c’è alcun coinvolgimento e questo si è pagato anche in termini elettorali. Alle ultime elezioni politiche abbiamo avuto un bagno di sangue: da 30 deputati e 20 senatori, oggi abbiamo in tutto sette parlamentari. È la conseguenza di una serie di gravi errori commessi dalla classe dirigente nazionale. Anche la decisione di unirsi a Scelta Civica di Monti si è dimostrata sbagliata».

Quindi si torna a “casa”.

« Sì, il Pd ha idee e uomini preparati come sono a livello locale il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini e il vicesegretario del partito Carlo Costa. Noi vogliamo contribuire ad aumentare il peso di questo schieramento che promette di fare molto bene anche alle prossime elezioni provinciali. La nostra comunque non è una scelta di tipo elettoralistico».

Vi siete anche iscritti al Partito democratico?

«Sì. Ci siamo anche iscritti».

E in cambio cosa avete chiesto?

«Non abbiamo avanzato pretese. Non abbiamo alcuna ambizione personale per le prossime elezioni, ma chiediamo di contare. Di far valere idee ed esperienza. Unendo le forze possiamo fare di più per la nostra terra e chi ci abita».













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