«Basta col fai-da-te di circoli e parrocchie: sono viaggi in nero»

L’offensiva della Fiavet, che riunisce le agenzie di viaggio. «Tutto su Internet? Attenti a truffe e false promesse»


di Paolo Cagnan


BOLZANO. Le vacanze in rete convengono? Provate a dirlo alla Fiavet, la federazione delle agenzie di viaggio che ha appena lanciato una crociata contro il fai-da-te. “Basta con le campagne denigratorie, il vero risparmio è da noi” garantisce il presidente nazionale, Fortunato Giovannoni. E allora vaglielo a dire, che secondo un sondaggio Confesercenti - Swg (Fiavet è associata a Confcommercio) questa estate il 46% degli italiani ha prenotato le vacanze da solo, su Internet o al telefono. Non basta: l'Osservatorio nazionale sul turismo segnala che lo scorso anno è entrato in agenzia solo il 29 per cento di chi si è recato all'estero, ma appena l'8 per cento di chi le ferie le ha fatte in Italia. Ma la Fiavet non se la prende solo con il web. Nel mirino ci sono gli abusivi... all'italiana.

Presidente, ma ce l'avete con tutti?

Ah guardi, in Sardegna stiamo cercando di contrastare un'iniziativa di Confesercenti, i cui albergatori si stanno facendo un loro sito di promozione. Se non è abusivismo questo...

Sì, ma voi ve la prendete anche con i circoli, le parrocchie. Possibile che siano tutti lì a portarvi via il lavoro?

Io posso dirle con certezza che il trenta per cento degli affari del turismo made in Italy finisce nelle tasche degli abusivi. Capisce? Il trenta per cento.

E chi c'è dentro?

Ah, la lista è bella lunga. I sindacati. Le parrocchie. Le bande musicali. Il teatro amatoriale. I professori che organizzano le gite scolastiche, ma anche i soggiorni studio all'estero. E si fanno pagare direttamente dagli studenti. È' l'Italia degli ottomila comuni, che si “arrangia”.

E vi ruba il lavoro, dice lei.

Non solo. Qui parliamo di mancate entrate fiscali per un punto e mezzo di PIL.

Quindi lei sta dicendo che tutti i cosiddetti abusivi organizzano e pagano in nero. Parrocchie e sindacati compresi. Elusione fiscale alla grande...

Io dico che ci sono molti soldi che non vengono registrati e che qualcuno, su quel movimento di denaro, le tasse non le paga. È un mercato fuorilegge, c'è poco da girarci intorno. Fuorilegge e sotto gli occhi di tutti. Li vede, lei, i volantini e i depliant che annunciano quei viaggi?

Li vedo, sì.

Prenda i sindacati: viaggi per gli iscritti, si dice. O le associazioni: gite per i soci. Ma se io posso iscrivermi o tesserarmi al momento, solo per partecipare a quel viaggio...

Vi portano via molto?

Eh certo, che ci portano via molto.

Scusi, ma alla fine tra web e abusivi, voi di cosa campate?

Guardi che la gente sta tornando in agenzia. Persino i giovani. Loro cercano e confrontano su internet, vero. Ma poi non si fidano del tutto, magari non hanno la carta di credito. Vengono da noi e scoprono che possono risparmiare, anche rispetto al web.

Scusi, ma adesso voi delle agenzie quanti siete?

In tutta Italia, 12.500.

E sino a qualche anno fa eravate molti di più?

Macché. Una decina di anni fa, prima della liberalizzazione, saremmo stati sì e no la metà.

E poi?

Poi tutti si sono messi ad aprire agenzie di viaggio.

Un po' come i bar?

Ecco, esattamente. Ma altrettanti hanno chiuso ben presto, questo non è un mestiere che s'improvvisa. C'è stata una mortalità altissima, ma ancora adesso...

Ancora adesso?

Ci sono città di 30 o 40 mila abitanti che hanno sino a venti agenzie, una follia. Ovviamente a scapito della fornitura dei servizi e dell'assistenza al cliente.

Franchising compresi...

Sì, certo. Li vediamo, noi, gli annunci: “Volete aprire un'agenzia di viaggi? Con 20 mila euro potete farlo”...

Vabbè, ma allora vede che, alla fine, uno si sente più tranquillo con il web...

Per carità. Lo sa che notizie circolano su Internet?

No. Che notizie circolano su Internet?

Una settimana a Parigi per 300 euro. E che fai, dormi in tenda?

Non lo so: dormo in tenda?

Altamente probabile, ma quelli mica te lo dicono. Con la crisi è aumentata a dismisura la tendenza delle superofferte e dei pacchetti sottocosto.

Bene, così si risparmia...

No, sono solo specchietti per le allodole. Come le crociere “a partire da...”. I prezzi sbandierati sul web, alla prova dei fatti non esistono mai. Ma intanto attirano il cliente.

Concorrenza sleale.

Eccome. Guardi che come Fiavet abbiamo vinto una causa contro Expedia davanti al tribunale di Milano. Loro dicevano: venite da noi, così risparmiate la provvigione delle agenzie di viaggio. Poi, però, applicavano le loro commissioni.

Sì, ma il web resta più conveniente delle agenzie.

Lo dice lei.

Lo dicono in molti....

E non è vero. Guardi, io le posso vendere lo stesso prodotto che trova in rete, a un euro in meno. E sa perché? Perché questa è la nostra forza: a noi e ai nostri corrispondenti vengono offerte tariffe concorrenziali. L'agenzia acquista sempre meglio del singolo. Ma non solo.

Dica...

Noi le offriamo un contratto, una polizza assicurativa, un luogo fisico dove recarsi. E se qualcosa va storto, tanti auguri a lei e al suo web.

Tipo?

Se una compagnia low cost fallisce (come è successo) e ha già emesso migliaia di biglietti, noi la riproteggiamo, ma se l'ha comprato per conto suo, quei soldi non li rivede più. Per non parlare delle truffe che girano in rete.

Roba per allocchi...

Non tutte. Sa quante agenzie aprono sul web, raccolgono le prenotazioni, incassano i soldi, spediscono falsi voucher e poi scompaiono nel nulla?

Per organizzarsi le vacanze da soli ci vuole tempo. E una certa esperienza. Ma lei capisce che i navigatori “scafati” possono oggettivamente fare a meno di voi?

Sì, ma non sono molti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità