«Basta con l’immigrazione clandestina» 

La Lega Nord: più controlli e respingimenti alle frontiere. La Svp? «È sempre stata filogovernativa per cui non ci spaventa»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. «Prima gli italiani», «stop all’invasione», «basta con la Fornero». Sono gli slogan che campeggiano sui manifesti dietro i candidati della Lega Nord. L’occasione è data dalla presentazione della lista per le politiche del 4 marzo. Presenti il commissario Massimo Bessone (in corsa per il Senato a Bolzano), i consiglieri comunali Filippo Maturi (candidato al plurinominale a Montecitorio) e Carlo Vettori, oltre ai trentini Diego Binelli (plurinominale alla Camera) e Martina Loss, in lizza nel plurinominale a Palazzo Madama.

Piatto forte è la lotta all’immigrazione clandestina. È il «refrain» del partito di Matteo Salvini. Come? «Con l’immediato ripristino dei controlli lungo i confini dello Stato al fine di arginare gli afflussi di migranti via mare. Tutto questo tramite una politica dei respingimenti. Si vuole inoltre potenziare anche il controllo dei confini, grazie alla creazione di organismi ad hoc, utilizzando i soldi pubblici che oggi sono regalati per l’accoglienza», spiega Bessone, ripercorrendo i punti salienti del programma leghista. Ci trovi un po’ di tutto. In tema di politica estera, si sottolinea «la volontà di condannare le sanzioni decise ai danni della Russia di Vladimir Putin» e la necessità di un cambio repentino di rotta nei rapporti con la Libia, «dove sarebbe necessario cercare un accordo che sia considerato durevole al fine di permettere la ricostruzione del Paese». Senza dimenticare «il consolidamento poi delle ottime relazioni personali di Salvini non solo con il Cremlino, ma anche con gli Stati Uniti e Israele».

Ecdco i temi cari all’universo leghista, come il federalismo che «tuteli e dia nuova dignità alle autonomie locali». E poi il lavoro. Pronta la proposta dell’introduzione di una unica aliquota del 15% sul reddito delle persone e delle aziende. «Particolare attenzione verrà data alla difesa del “made in Italy”, introducendo argini efficaci contro la concorrenza sleale dei prodotti stranieri», spiega Bessone. Quindi, la guerra contro gli invasori stranieri che prendono fondi pubblici per avviare attività imprenditoriali in Italia e poi se ne vanno. «Multe per chi decide, dopo aver ricevuto fondi statali, di spostare la propria produzione all’estero». Un piatto forte riguarda le pensioni. Il mantra è «l’eliminazione immediata della riforma Fornero e l’introduzione della quota 41, ovvero 41 anni di contributi per tutti». E con Berlusconi che la pensa diversamente? «Valgono i patti scritti», rispondono i leghisti.

Nel calderone del programma trovi la famiglia. «C’è la necessità, in parte condivisa anche dalla Meloni e da Fratelli d’Italia, di un piano di aiuti di almeno un miliardo l’anno al fine di sostenere le famiglia, così da poter garantire asili nido gratis a tutti i bambini italiani», evidenzia Bessone. Ma al partito di Salvini sta a cuore anche la sovranità politica e monetaria degli Stati. «Il nostro intento è quello di proporre un’abrogazione o una revisione dei vari trattati Ue, anche quello inerente alla moneta unica che al momento non funziona», così i leghisti. Ci pensa Diego Binelli a mettere un po’ di pepe nei rapporti con la Stella alpina. «Gli elettori devono sapere che la Svp è a fianco del Pd, con la Boschi contro l’autonomia, anche se adesso dice il contrario», sottolinea il candidato alla Camera. Ma allora, nel caso andrete al governo, come vi comporterete con il partito di raccolta? «Nessun problema, da sempre la Svp è filogovernativa e da sempre la Lega è favorevole alle autonomie», risponde Binelli. La Realpolitik è di casa tra i leghisti: «Perché ci vuole soprattutto buon senso».













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