Basta spese riservate: ricevute su tutto

Julia Unterberger ha preparato la legge con nuove regole per giunta e consiglio: «Norme severe e budget decurtato»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Addio alle spese riservate senza certificazione e diminuzione degli importi. «Sì, lo faremo. Il contenuto della legge sarà questo». Julia Unterberger (Svp) ha già steso il disegno di legge di riorganizzazione del sistema delle spese di rappresentanza e delle spese riservate in Provincia: una riorganizzazione che dovrebbe toccare i fondi a disposizione di giunta provinciale, ufficio di presidenza del consiglio provinciale e gruppi consiliari.

La vicepresidente del consiglio provinciale la scorsa settimana ha ricevuto l’incarico dal gruppo Svp di mettere mano a tutta la materia, sull’onda dell’inchiesta contabile e penale avviata sulla gestione dei fondi riservati del presidente provinciale Luis Durnwalder.

Il testo è definito e la prossima settimana Julia Unterberger lo presenterà ai capigruppo di opposizione. L’obiettivo, riferisce, «è depositarlo subito dopo per avviare la discussione in consiglio provinciale. Dopo molti anni serve chiarezza su tutta la materia: c’è troppa discrezionalità nella gestione del denaro pubblico». Julia Unterberger anticipa le linee portanti del disegno di legge: «Prima di tutto, l’obiettivo è abolire ogni tipo di spesa priva di certificazione, come accade oggi. Secondo, vanno specificati gli ambiti in cui gli eletti possono spendere denaro pubblico. Oggi la materia è affidata a definizioni troppo generiche. La normativa provinciale prevede come spese di rappresentanza ciò che una persona spende per aumentare l’immagine dell’istituzione che rappresenta. Nella legge vorrei delimitare l’ambito di questa categoria: secondo me sono spese di rappresentanza il pranzo offerto alle delegazioni in visita, i regali alle stesse delegazioni, i pranzi o le cene durante missioni di rappresentanza». L’altro capitolo, il più discusso, riguarda le spese riservate, finora prive di obbligo di certificazione.

Così Unterberger: «Non dovrebbe più esserci alcuna elargizione priva di pezza di appoggio. Anche se si tratta di associazioni o bande, il sistema si può trovare. L’attuale legge provinciale definisce spese riservate quelle che non hanno funzione di rappresentanza, ma sono comunque collegate al proprio incarico politico: andrà chiarito cosa è ammesso e punto a introdurre un tetto massimo di 200 euro per ognuna di queste liberalità». L’obbligo di rendicontazione dovrebbe essere introdotto anche per le spese riservate concesse dai gruppi consiliari ai propri consiglieri.

Auspicabile poi, sottolinea, un taglio a questi budget. Oggi il presidente provinciale dispone di 119 mila euro all’anno di spese di rappresentanza più 72 mila di spese riservate. Agli assessori vanno 55 mila euro di spese di rappresentanza e 5000 euro di «riservate». Il presidente del consiglio provinciale ha 14.600 euro di rappresentanza (da certificare) e 17.400 euro di «riservate», il vice presidente del consiglio ha 4500 euro di rappresentanza e 4500 di riservate, i segretari questori 3000 euro più 3000. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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