Battisti, Pascoli e Manzoni altri contagi nelle scuole 

Sei casi fra studenti e docenti degli Istituti italiani e tedeschi. Classi in quarantena. Nuovi infetti alle professionali di via Roma, a Silandro e Bressanone. C’è l’emergenza disabili 



Bolzano. L’Asl ha accertato tre nuovi casi di positività al Covid negli istituti altoatesini in lingua italiana e tre nelle scuole in lingua tedesca.

Un caso nelle scuole in lingua italiana riguarda un allievo dell’I.I.S.S. Cesare Battisti di Bolzano, un altro è stato accertato presso la scuola elementare Manzoni di Bolzano: in questo caso, una classe, due insegnanti e una tirocinante sono stati messi in quarantena preventiva in attesa di tamponi, seguendo le indicazioni dell’Asl.

Un altro caso di positività, infine, è stato registrato tra il personale scolastico del Liceo Pascoli a Bolzano: 4 studenti e altrettanti collaboratori all’integrazione sono stati posti in quarantena preventiva come da indicazione dell’Asl.

Uno studente è stato rilevato positivo anche presso il centro scolastico superiore in lingua tedesca di Silandro, e 22 suoi compagni sono stati posti in quarantena. Positivo anche uno studente dell'istituto professionale in lingua tedesca di via Roma a Bolzano, che però era assente da tempo e non si sono rese necessarie misure di sicurezza per i suoi compagni. Un positivo è stato registrato infine fra gli studenti della scuola professionale in lingua tedesca Emma Hellenstainer di Bressanone. Lo studente, stava effettuando lezioni a distanza.

Disabili, problema quarantena

I genitori: «Non lasciateci soli!»

Parla a nome suo e di tanti altri genitori preoccupati dal provvedimento di quarantena preventiva che sta interessando anche alcuni ragazzi disabili.

Sabine Bertagnolli, mamma di Matteo Fratucello - che frequenta il primo anno dell'indirizzo musicale al liceo Pascoli di Bolzano - racconta i problemi che si trova a fronteggiare lei e che toccano da vicino i genitori di questi ragazzi alle prese con la quarantena. «Con la pandemia bisogna conviverci... - scrive Bertagnolli - occorre trovare soluzioni per non lasciare soli i disabili. Come? Alcune ore di prestazioni individuali domiciliari da parte dell'Assb per alleggerire le famiglie? Primo tampone immediato senza attendere 48 ore? Ripresa della didattica in presenza dopo il primo tampone negativo? Che idee avreste voi in un ottica propositiva?».

L’Asl fa sapere che la quarantena preventiva non è stata adottata sulla base di eventuali disabilità ma in seguito a precise analisi epidemiologiche che si sono rese necessarie perchè nel tal Istituto o nella tal classe erano emersi casi di positività al Covid. «Nel momento in cui viene individuata una persona infetta - spiega una nota dell’Asl - vengono rilevati i contatti stretti ed i contatti semplici. Sulla base del protocollo di procedura in vigore, vengono poi adottate le misure necessarie per evitare possibili nuovi contagi. La portata di queste misure viene decisa caso per caso, sulla base dei fatti raccolti e può anche essere ampliata o modificata nel corso delle indagini epidemiologiche e le dinamiche che ne derivano. In ogni caso, nella fattispecie, le misure non sono state adottate sulla base di un’eventuale disabilità».

Restano da risolvere i problemi legati al fatto che i genitori devono andare a lavorare e che i ragazzi non possono essere lasciati soli a casa. E qui si fa strada una nuova questione. Perchè se è vero che i genitori di figli disabili sotto i 14 anni possono usufruire del congedo straordinario con retribuzione al 50% per figli in quarantena per contatti scolastici, la stessa regola non vale per i ragazzi disabili che hanno più di 14 anni. Problema immenso per le famiglie.













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