Baur e Caramaschi «separati» in casa

Il sindaco duro: «Nessuno può tenermi in ostaggio, nemmeno la Svp. Vuole un altro bando? Vediamo se ce la fa...»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Baur? Sull'Areale aspetto le sue proposte. Per ora ne ha parlato molto, ma non con me...». Intanto che attende, Renzo Caramaschi si è impegnato a forza di camomille la mattina presto a non rispondere al suo vice. Ma un paio di cose ieri, a giunta chiusa, ha voluto dirle. E sono queste. Primo: «Rifiuterò qualunque alternativa al bando unico che comporti esborso di denaro da parte del Comune». Secondo: «Non siamo più indebitati, io indietro non torno». Terzo: «Baur si informi, non ci sarà nessun emiro che costruirà ma solo società certificate». Poi, forse per la prima volta da quando è sindaco, Caramaschi ha posto un problema politico che va oltre la minaccia delle dimissioni. Adesso le emozioni non c'entrano. C'entrano le collocazioni strategiche dei gruppi consiliari. «Nell'area di riferimento del vicesindaco, leggo che c'è chi mi ricorda che sono stato eletto dentro una alleanza e non da solo? Bene: gli rispondo che se esiste una coalizione, esiste un sindaco. Che sono io. E io non sono ostaggio di nessuno». È una minaccia? «Macchè minaccia. Non sono ostaggio io ma non lo sono neppure loro. Liberi, io e loro, di andarcene. Fino ad allora faccio il sindaco. E di sindaco ce ne è uno solo...». Non siamo all'«o me o loro», ma quasi. Per questo Caramaschi ha voluto far precedere l'affondo con l'aperta disponibilità a vedere le carte di Baur. «Vorrei capire - insiste - se in dieci giorni, come è stato promesso, si è in grado di elaborare uno schema di bando alternativo. Vorrei capirlo, perchè gli advisor ci hanno messo più di un anno a limare il loro. Naturalmente deve essere uno schema sostenibile...». L'altro elemento che aleggiava ieri nel corso di una giunta in cui sindaco e vice hanno parlato di tutto meno che di Areale, è la posizione della Svp intesa come Provincia. Ancor più in particolare, intesa come Kompatscher. Il governatore, assieme a Caramaschi, è un sostenitore dello schema classico pubblico-privato. Ma ha anche aggiunto: «Bene, ma parlatevi, voi due...». Non è un falco, come Steger, ma neppure una colomba. Per questo sarà interessante capire cosa uscirà dal prossimo faccia a faccia. Che sarà molto presto: oggi, nel pomeriggio. «Se ho sentito Kompatscher in questi giorni? No, non è stato possibile - ha chiarito il sindaco - lo farò adesso...». “Adesso” è la riunione di Arbo, prevista prima di sera. Arbo è la società che "ha in mano" l'Areale. Delegata al compito da Comune e Provincia che ne detengono le quote 50 a 50. Attraverso di essa sono state bandite le gare, analizzati i progetti, definiti i vincitori, elaborati i passaggi contrattuali con le Ferrovie, assemblate le cornici del bando e individuati i consulenti per chiarirne le compatibilità anche economiche. Fino ad arrivare alla cifra che sarà richiesta ai privati che dovranno sostenere le spese per lo spostamento dei binari. Costo? Circa 180 milioni ha arrischiato in queste ore Baur. «Nossignore - gli ha risposto Caramaschi - non saranno meno di 300. Cioè intere stagioni del bilancio comunale. E io mutui non ne faccio...». Parlerà con Kompatscher, il sindaco. E questo servirà. Perché, con l'appoggio subito giuntogli dal Pd e, ieri, anche dai Verdi, è la Svp che dovrà dirgli come la vede. Ma dovrà farlo ai massimi livelli. Aprendo, nel caso, un problema politico che potrebbe andare oltre l'Areale. Perché anche Caramaschi lo ha posto, ed è quello della tenuta della coalizione. E lo ha fatto davanti al suo ufficio, ieri, a riunioni concluse: «Abbiamo, io, gli alleati, il Pd, la Svp e tutti gli altri firmato un'intesa. E lo abbiamo fatto prima e dopo le elezioni. Questo patto di coalizione definisce l'Areale il progetto che caratterizzerà la legislatura. Il quale progetto dovrà non essere a carico delle casse comunali. Punto. Le virgole le aspetto». Ha anche chiarito, Caramaschi, perché vuole fare in fretta: «Il governo farà un nuovo bando per le riqualificazioni urbane nel 2017. Come quello che ci ha portato in cassa i 18 milioni per il Pru. Voglio concorrere. Ci sono un paio di realizzazioni dentro il progetto Areale che si prestano: il grande centro delle nuove culture, ad esempio. Se non si corre, rischiamo di perdere qualche decina di milioni. Altrochè virgole...».













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