Benko, partenza col botto In 6.500 il primo giorno

Buona l’affluenza nei seggi allestiti dal Comune: si prosegue fino al 4 aprile Tra i votanti anche molti giovani. Penta: «Ho fatto la scelta giusta»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Sono 6.445 su un totale di 93.594 (pari al 6,8%) aventi diritto coloro che ieri - prima giornata di voto ma le urne resteranno aperte fino al 4 aprile - hanno partecipato al referendum sul progetto Benko. Venti i seggi, il più frequentato quello allestito nella sala di rappresentanza del Comune, dove in certi momenti si è formata anche la coda. Alle urne si sono viste persone di tutte le età, ma anche tanti giovani, visto che la consultazione è aperta ai sedicenni.

Comunque, al di là dell’età, l’impressione è che i cittadini, in questi mesi, si siano informati e adesso abbiano voglia di dire la loro su un progetto destinato a cambiare - in meglio per i favorevoli, in peggio per i contrari - il volto di una parte importante della città. Tra coloro che, dopo il voto, hanno voglia di fermarsi a chiacchierare, sembra prevalere il partito del sì al progetto del tycoon austriaco. Il motivo principale che accomuna un po’ tutti è la speranza che Benko dia una scossa ad una città ferma ormai da troppo tempo, perché bloccata - rispetto al resto della provincia - dai comitati del no.

«Io abito in via Roen - dice Anna Zanarotti Brunelli che è andata a votare nel seggio allestito all’interno dell’ex scuola Pascoli - ma sono interessata eccome al progetto Benko, perché sono sicura che ripulirà una parte della città distrutta dal degrado. Una volta Bolzano era un gioiellino, oggi non è più così e chi dice il contrario evidentemente è perché non sa com’era solo pochi anni fa».

Elisabetta Antoniazzi, 26 anni, vede nel progetto un’occasione di modernizzazione per il capoluogo: «E poi creerà posti di lavoro: durante la costruzione e quando tutto sarà finito, visto che lì verranno realizzati, tra le altre cose, un centro commerciale e un albergo».

Paolo Zucconi, giovane architetto, invece fa parte dello schieramento del no: «Il progetto in sé è bello esteticamente, però non mi piace il modo in cui è stata gestita l’intera operazione e il modo in cui è stata fatta la comunicazione». Ad Erica Fassa invece, non piace proprio nulla del progetto: «Aumenterà a dismisura il traffico e l’inquinamento, distruggerà il parco della stazione, cementificherà l’ingresso della città».

Contrarissima anche Giovanna Gasperi che abita ai Piani: «L’eliminazione del degrado nella zona della stazione, non farà altro che aumentare il degrado ai Piani. Per non parlare del traffico: il nuovo centro commerciale sarà come una calamita per auto e pullman».

Heinrich Gasser invece pensa esattamente il contrario: «Bolzano è una città molto bella, ma è ferma da troppo tempo. C’è bisogno di una scossa e il progetto Benko è la cura giusta».

Martina Dallapaola in via Alto Adige ha l’ufficio e quindi parla per conoscenza diretta: «Io la sera non cammino volentieri in quella strada. Sarà solo una sensazione psicologica, però non mi sento sicura». Per lo stesso motivo anche Samantha Peruffo, ieri mattina era al seggio del Municipio, per dire sì: «La nuova edificazione ripulirà la zona. Ce n’è bisogno: oggi non ci si sente tranquilli quando ci si trova a passare dalle parti di via Alto Adige ».

Silvia Pintarelli lavora in via Alto Adige e parcheggia nel garage interrato di via Perathoner: «Se ci vado la sera mi faccio accompagnare, perché ho paura. E se per caso mi capita di essere da sola, mi metto a correre, per evitare di fare spiacevoli incontri».

Piera D’Anselmo, 80 anni tra pochi giorni portati alla grande, abita nella zona della clinica Santa Maria: anche lei è andata in Municipio per votare sì: «È l’unico modo per rimettere a posto il parco della stazione. Lo chiama verde lei quello? Una volta era bellissimo, oggi è una schifezza: ci vanno solo drogati, barboni e clochard».

Favorevole anche Oreste De Luca. «È l’occasione per eliminare il degrado di questa parte importante della città. Quello che succede tra via Garibaldi e il parco della stazione lo sanno tutti, visto che la zona è frequentata da spacciatori e delinquenti».

Sulla vicenda Benko interviene anche il segretario della Cisl Michele Buonerba che pur ammettendo di essere a favore della collaborazione pubblico-privato per la riqualificazione di certe zone degradate, ricorda che, in questa come in altre occasioni referendarie, il sindacato non si schiera.

La consultazione popolare proseguirà anche oggi e fino a lunedì 4 aprile. I seggi sono aperti dalle 8 alle 20. Per partecipare alla votazione, aperta anche ai giovani che compiano i 16 anni in questi giorni, bisogna esibire un documento di d’identità valido, ovvero un documento di riconoscimento munito di fotografia e di timbro rilasciato da una pubblica amministrazione (carta d’identità, passaporto, patente, tessera professionale).

Il Comune ricorda che, essendo una consultazione popolare e non un referendum, per la validità non serve il quorum.

«La partecipazione - ha commentato nel tardo pomeriggio di ieri il commissario straordinario del Comune Michele Penta - sembra buona: i bolzanini hanno voglia di esserci, per poter incidere sul futuro della loro città. Questo mi convince più che mai di aver fatto la scelta giusta organizzando la consultazione popolare su un tema da mesi al centro delle discussioni. L’ho detto e lo farò: se vince il sì, firmo la delibera che darà il via all’iter per la realizzazione del progetto. Se vince il no invece, demando ogni decisione alla prossima giunta».

I risultato del voto si conoscerà il 5 aprile, al termine di uno scrutinio pubblico, che sarà effettuato da una commissione composta dal vicesegretario generale che presiede e da tutti i presidenti degli uffici deputati alla raccolta dei voti.

La consultazione popolare è costata al Comune circa 150 mila euro.

Tra i dubbi sollevati da qualcuno ieri ce n’è uno che riguarda la possibilità che la stessa persona possa votare più volte, presentandosi in diversi seggi.

Ma il segretario generale del Comune Antonio Travaglia ha escluso che ciò si possa verificare, in quanto per evitare fattispecie di questo tipo è stato messo a punto un programma informatico, per cui quando un cittadino si presenta al seggio il suo nome viene spuntato automaticamente. Ciò significa che se si dovesse presentare in un altro seggio, gli addetti si accorgerebbero subito che la persona ha già votato.

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