Benussi torna in pista e lancia la sfida all’eterno rivale

Il sindaco di maggio del 2005 ripropone la sua lista civica «Non potevo stare a guardare». Lo sostiene CasaPound


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Torna Giovanni Benussi. Il sindaco di maggio si candida alle elezioni comunali con una propria lista. Con «la» lista. «Sì, mi candiderò con la mia “Lista Benussi”, la stessa che mi portò alla vittoria nel 2005 e questa volta faccio di testa mia. Non mi lego ad alcun patto pre-elettorale con altri partiti. Presenterò il mio programma e chi ci vorrà stare, sarà il benvenuto, ma dovrà seguire Benussi e non sarà facile, perché farò una campagna elettorale dicendo alle persone la verità e starò dalla parte di chi non ha tutele. Altro che mega polo bibliotecario, la situazione è gravissima e se Libia e Russia taglieranno il gas avremo il problema di come riscaldare casa...». Nella «Lista Benussi» ci sarà il vecchio amico, compagno di battaglie politiche Alberto Berger. «Mi ha tanto incalzato ed è stato il primo cui ho annunciato la mia decisione. Abbiamo iniziato le telefonate per raccogliere le candidature», racconta Benussi. CasaPound annuncia l’intenzione di appoggiare Benussi con la propria lista. Unitalia ci sta pensando. Benussi con la testa è già alla sfida con Luigi Spagnolli, colui che nel novembre del 2005 diventò sindaco dopo che Benussi dovette alzare bandiera bianca. Vincitore su Salghetti al ballottaggio del 22 maggio grazie all’unità di tutto il centrodestra, non ebbe i numeri per costituire la sua maggioranza in consiglio comunale. Si dovettero indire nuove elezioni. La Svp decretò «la ricreazione è finita», appoggiò la sorpresa Spagnolli al primo turno e insieme vinsero con il 51,57 per cento il 6 novembre 2005. «Non riuscii a costituire una maggioranza a causa di una legge elettorale ritagliata su misura della Svp, per impedire che diventi sindaco un non gradito». La legge senza premio di maggioranza non è cambiata ma Benussi ci prova di nuovo. Ha 67 anni, da due anni è andato in pensione come architetto, è tornato in città dopo avere trascorso due anni ad assistere un caro zio a Monfalcone, morto di recente a 96 anni. «Pensavo di fare il nonno pensionato, con tutte le mie attività di volontariato, poi ho pensato che fosse una sorta di atto di egoismo, perché la situazione è troppo grave e penso ancora che la via giusta sia una sorta di partito di raccolta degli italiani». Spiega così i suoi passaggi attraverso diversi partiti dopo il 2005, dal toccata e fuga con Futuro e libertà alla Lega e Italia dei Valori, infine a Scelta civica, con la candidatura alle ultime provinciali: «Ho sempre cercato di unire più forze, tenendo il baricentro al centro». E l’appoggio di una forza di estrema destra come CasaPound? «Lo ripeto, decideranno se correre con me in base al mio programma, sono io che ho deciso di candidarmi».

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