Benvenuti al Rainerum questa è (anche) terra di robot 

Scuola. È stato presentato a studenti e genitori il nuovo Istituto  Tecnico Tecnologico ad articolazione energia e l’offerta formativa  del Liceo delle Scienze Applicate e Scuola Media. Il direttore Ivan Ghidina: «Noi salesiani siamo sempre stati vicini ai giovani»


Paolo Campostrini


Bolzano. Tra Don Bosco e San Domenico si aggirano i robot. A volte, volano anche i droni. A naso, tutti e due i santi sarebbero felici di vedere tutte queste novità. "Noi salesiani siamo sempre stati vicini ai giovani", dice il direttore del Rainerum, don Ivan Ghidina. E alla modernità. A Torino, in pieno Ottocento, Don Bosco aveva portato aria nuova, nuovissima, coniugando sapere e fede, istruzione religiosa e istruzione alla vita e alle cose del mondo. Sempre un passo avanti. É quello che sta facendo, da ottant'anni, anche a Bolzano. Il Rainerum è nato nel '38 e non è mai stato fermo.

É una caratteristica dei salesiani: correre come i loro allievi. Se vedi giocare i ragazzi, dopo la scuola, sarà difficile distinguerli dai loro educatori. Questo mischiarsi è stata sempre una delle caratteristiche che ha fatto dell’Istituto e dei suoi sacerdoti (e ora anche insegnanti laici) un luogo perfettamente a suo agio con i tempi che cambiano.

Ieri, ad esempio, c'era la giornata delle porte aperte al Rainerum. Torme di ragazzi e folte pattuglie di genitori a spulciare tra programmi e agende di eventi, circondati da allievi in armi ed ex, ed ogni volta non sapevi se la persona a cui ti rivolgevi era un professore, uno studente, un prete o un educatore. La novità di quest'anno è l'Istituto tecnico tecnologico che arriva alla sua meta: "Faremo il quinto anno. E visto che è nato quattro anni fa, chiudiamo il ciclo e raccogliamo le esperienze" racconta il direttore. Ma c'è anche il Liceo scientifico delle scienze applicate. Con, in aggiunta "la curvatura robotica". Vuol dire che ci sono strettissimi collegamenti col mondo della ricerca, dove si toccheranno i progetti avanzati, appunto, della robotica e pure delle scienze naturali. Al centro dell'esperienza scolastica anche l’utilizzo delle nuove tecnologie, con il progetto i-school e i tablet in classe. Nelle lingue, avanzano le certificazioni internazionali, dal Goethe alla Cambridge, con gemellaggi e progetti con istituti stranieri.

Progetti comuni anche all'Istituto tecnico che è ormai al quinto anno di stage in aziende del settore nel Triveneto e partecipa a concorsi e partnership internazionali . "Sarà l'anno anche delle esperienze estere - anticipa il direttore del Rainerum - visto che la terza superiore andrà a Stoccarda in una iniziativa scuola-lavoro e le quarte faranno invece una lunga esperienza in un ambiente anglofono".

Intanto il Rainerum cresce. C’è il laboratorio di informatica e stampa 3D, quello di meccatronica e di fluidodinamica. Siamo convinti che la migliore formazione sia quella che unisce testa, mani e cuore. Ci sono le classiche medie, le due superiori, tanto che gli studenti sfiorano ormai il numero di trecento: 140 alle medie e 150 e più alle superiori. Con loro sette sacerdoti salesiani e trenta docenti laici. Quindi, un bel percorso dal tempo in cui esisteva solo il classico "convitto". Che pur esiste ancora e che ospita costantemente almeno 35 ragazzi, provenienti dalle valli altoatesine e dal Trentino. Avanzano anche i progetti con la vicina Università, con la quale si stanno studiando sinergie e iniziative didattiche comuni "soprattutto nel campo della robotica" specifica don Ghidina. Ma l’asso nella manica sono i supporti extra scolastici. Le tante iniziative di corollario dopo le lezioni, l'assistenza anche famigliare, gli aiuti concreti per i genitori che non riescono a pagare l'intera retta (circa 1700 euro all'anno) e poi lo sport, le conferenze con gli esperti, gli stage, le alternanze.













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