Benzina: a Egna costa di meno, a Laives di più

Imbattibile il distributore Esso di Laghetti (1,525 euro). S. Marco il più caro


Valeria Frangipane


BOLZANO. L'Alto Adige vanta il primato della benzina più cara d'Italia. La conferma di una realtà (già sottolineata dall'Astat) arriva dal Centro consumatori: «I prezzi sono alti anche perchè c'è poca concorrenza. Il metano è quasi introvabile e la domenica non si trova il gpl». Per capire se è possibile risparmiare i Consumatori hanno portato a termine nelle prime settimane di giugno un'indagine su 65 stazioni di servizio.

Walther Andreaus, direttore del Centro, spiega che sono stati confrontati i prezzi delle stazioni di servizio distribuite lungo le principali strade della provincia, sull'Autobrennero e sulla Mebo, considerando sempre il prezzo minore in caso di distributore aperto. Bene, alla fine di questa indagine cosa è emerso? «Che il distributore Esso di Laghetti di Egna ha la benzina con il prezzo migliore (1,525 euro al litro) mentre la più cara è la S. Marco all'inizio di Laives (1,615)». Passiamo al gasolio. «In questo caso il prezzo migliore è quello che fa la Tamoil prima di Salorno (1,398 euro al litro) ed il peggiore sempre della S. Marco di Laives (1,489 al litro)». Non bene neanche sul versante dei carburanti alternativi.

«Su 65 impianti solo 12 sono risultati dotati di gpl (nessuno dei quali aperto la domenica) e solo 4 di gas metano. Peccato però che di questi alla prova dei fatti ne funzionasse soltanto uno: quello sulla Mebo che si trova subito dopo la galleria di Castelfirmiano all'altezza di Appiano che è l'unica ad offrire un servizio "fai-date" anche per questo tipo di carburante. Lungo l'A22 tra Egna e Vipiteno non è possibile fare rifornimento di gpl o di gas metano in entrambi i sensi di marcia». Andreaus spiega poi che per un'automobile a benzina di media cilindrata che percorra 12.000 km all'anno si spendono, in media, più di 1.100 euro.

«Per molti più di uno stipendio. Diciamo che il risparmio potenziale per la benzina se stiamo attenti al tipo di distributore ed al self service è di circa 60 euro all'anno e di circa 55 per il diesel. Il passaggio al metano offrirebbe poi un potenziale di risparmio del 50% che nel nostro esempio corrisponde a 530 euro all'anno. Cifra che farebbe più che comodo ad una famiglia in tempi di magra. Peccato solo che il metano in Alto Adige sia di fatto quasi introvabile». Ma la colpa del caro carburante di chi è? Dei costi di trasporto, delle accise che assieme alle imposte costituiscono il 65% del prezzo e delle compagnie petrolifere a cui va quasi un terzo dei guadagni. Non certo dei gestori che incassano le briciole. Se si raffronta la media dei prezzi della benzina tra la compagnia più cara e quella più economica, si scopre che la differenza di prezzo è del 3,3 % dalla più cara (Ip) alla più economica: poco, se si pensa ad una liberalizzazione in vigore da ben quattordici anni, e ancor meno per considerare raggiunto l'obiettivo di una maggiore concorrenza.

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