Biancofiore e Vezzali, è rottura Il consigliere fuori dalla lista

Pdl, la sottosegretaria annuncia lo strappo: «Maurizio non sarà candidato, si è escluso da solo» Durissima la reazione: Michaela ha sfasciato il partito con il pugno di ferro, ma non cambierà mai


di Francesca Gonzato ; di Francesca Gonzato


BOLZANO. Pdl sempre più nel caos. È rottura tra Michaela Biancofiore e Maurizio Vezzali. Ed è una rottura pesantissima. È ufficialmente in frantumi l’alleanza politica tra la neo sottosegretaria e il presidente del consiglio provinciale. In realtà da mesi Vezzali aveva smesso di parlare con l’antica alleata. Michaela Biancofiore nella sua veste di commissario straordinario del Pdl in Trentino Alto Adige ha annunciato: «Vezzali non sarà nella lista delle provinciali». Tanto è bastato per fare uscire Vezzali dal silenzio che si era imposto: «Con il suo pugno di ferro Michaela ha sfasciato il Pdl». Volano gli stracci, con le accuse di lei sulla latitanza del consigliere e la risposta di Vezzali «da anni il Pdl non fa più politica, per cosa dovrei lavorare e versare parte dell’indennità». Il duello era iniziato con l’intervista di Michaela Biancofiore sul giornale di domenica in cui chiedeva a Vezzali di decidersi: si candida o no? Il consigliere ha risposto che si prendeva qualche giorno di tempo, «ma ammetto che il Pdl, per come è strutturato oggi, non mi piace». Ieri il capitolo finale. Michaela Biancofiore invia una nota molto dura per annunciare che Vezzali sarà fuori dalla lista: «Il consigliere Vezzali è in stand by nei confronti del partito per risentimenti personali che evidentemente trascendono la politica, ormai da quasi due anni». E ancora: «Si è affrancato dalle ultime campagne elettorali, evitando di collaborare con base e dirigenti», e «nei suoi confronti l’atteggiamento del partito locale e nazionale è stato totalmente diverso e se c’è uno che dal partito ha oggettivamente avuto, questo è certamente il consigliere Vezzali, oggi presidente del consiglio provinciale, non a caso». Così l’annuncio: «Gli risparmio di spremersi ulteriormente le meningi. Sto lavorando ad una lista per le provinciali che non ne contempla la presenza, ritenendo che la sua decisione sia stata assunta da tempo». In realtà viene lasciata una porta aperta: «Se il consigliere dovesse tornare sui suoi passi, le porte rimarranno sempre aperte. Conditio sine qua non , ovviamente , la dedizione, l’applicazione e la contribuzione alla vita del movimento». Vezzali non sta più zitto e reagisce: «Dovrebbe essere Michaela a spremersi le meningi per cercare di capire i danni che sta provocando al Pdl di Bolzano e Trento. Il Pdl è sfasciato, ma lei non cambia mai. Se arriva a stufarsi uno come Vezzali... Dice che non frequento la base, in realtà è la base che non frequenta più lei. È vero che mi sono allontanato, ma non per risentimento personale. Il mio disagio era politico. Sono entrato in Consiglio per lavorare e mi sono trovato solo. Nelle riunioni del Pdl si parlava solo di come battere la sinistra, mai si approfondivano i temi. Per forza ho smesso di andarci e di versare parte dell’indennità».

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