autonomia provvisoria?

Biancofiore: l’Autonomia è al capolinea

La deputata mette una pietra tombale sulle speciali: «L’Italia non può più permettersele»



BOLZANO. L’autonomia è provvisoria? Michaela Biancofiore non ha dubbi. La deputata di Forza Italia, l’unica esponente provinciale del centrodestra rimasta in Parlamento, sigilla una pietra tombale sulla specialità. «L’Italia non se la può più permettere». E anche se la cassa continuasse a reggere, vorrebbe pensarci lei, raccogliendo il testimone dall’ex presidente e senatore a vita Francesco Cossiga: «Avrei tanta voglia di presentare io, dopo il grande Cossiga, un disegno di legge costituzionale sulla secessione dell’Alto Adige per farci diventare la Montecarlo del nord. Vediamo chi ha voglia di andare fino in fondo».

Autonomia agli sgoccioli?

«Se si è sinceri e lungimiranti, se si è prima un parlamentare italiano e poi un cittadino dell’Alto Adige, allora non si può che ammettere l’evidenza: nella cassa dello Stato italiano non ci sono più soldi per questo modello e l’Europa non sopporta simile sacche di privilegio. Siamo a rischio di commissariamento dalla Troika: chi può pensare che in uno scenario del genere si salverebbe solo l’autonomia speciale. Ma andiamo... Le condizioni dello Stato si riverberano sui cittadini della mia terra. Io guardo non all’oggi, ma al domani».

E il domani cosa le suggerisce?

«La via di uscita sarebbe una autonomia liberale, che ci libererebbe dall’ultimo scampolo di socialismo reale in cui viviamo».

Cosa intende per autonomia liberale?

«Fare entrare in campo gli imprenditori. Privatizzare tutto ciò che è possibile, applicando il principio della sussidiarietà. Lasciare fare al privato ciò che può fare meglio del pubblico, trasferire dalla Provincia ai Comuni tutti i poteri che possono esercitare. La Provincia non può più essere la più grande impresa dell’Alto Adige. Per non parlare della Regione...».

Parliamone.

«Come può esistere un ente svuotato di competenze che continua ad avere un budget da 750 milioni di euro per pagare gli assessori di Svp e Pd? Dovremmo sederci a un tavolo e decidere: Regione sì o Regione no? Restare solo come Provincia? Io dico che bisogna avere coraggio e portare fino in fondo le proprie convinzioni. Si abbia il coraggio di promuovere l’autodeterminazione. L’aveva già fatto Cossiga. Sono pronta anch’io a promuovere un disegno di legge sul referendum per farci diventare un’altra Montecarlo».

Lei scherza.

«Non mi auguro certo la secessione, ma serve chiarezza. L’autonomia non è più sostenibile. Il 90 per cento dei Comuni italiani, anche di aree ricche è a rischio di default».

Se l’Italia rischia il default è a causa di decenni di cattiva politica e amministrazione.

«L’Italia rischia di affondare per un debito pubblico non più gestibile, cui hanno contribuito anche le autonomie».

Le è passata la voglia di fare la paladina del gruppo italiano?

«Gli italiani in Alto Adige stanno bene, ma c’è il tetto di vetro: a loro sono riservati i posti più bassi. È così anche per colpa dei governi, compresi quelli di centrodestra. Ho combattuto e pagato per difendere gli italiani dell’Alto Adige. Ma non c’è nulla da fare. I voti della Svp in Parlamento continuano ad essere preziosi. Anche Renzi si è arreso subito al compromesso con la Svp».

Chi vorrebbe al Quirinale?

«Berlusconi. Se Renzi fosse il personaggio coraggioso che sembrava essere, farebbe questa proposta al Pd per chiudere la guerra dei venti anni. Vedrei benissimo anche Franco Frattini, è competente, un grande esperto di politica estera e si è tirato fuori dalla politica. Inutile illudersi, il presidente sarà ancora espressione del Pd e l’Italia pagherà». (fr.g.)

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