Biancofiore: «Nel Pdl ora comando solo io»

Raggiante dopo la benedizione del Cavaliere: «Presto il nuovo coordinatore» Pressioni da Roma su Holzmann per un candidato unitario al Senato


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Pdl, Fratelli d’Italia, Alto Adige nel cuore, La Destra, CasaPound, Fermare il declino, Lega: il centrodestra supererà se stesso in queste elezioni politiche. Tra Camera e Senato sono finora sette i partiti o movimenti che presenteranno candidati. Alessandro Urzì, uscito da Fli per fondare «Alto Adige nel cuore» lancia l’ultimo appello perché il centrodestra trovi un candidato unico per il collegio senatoriale Bolzano-Bassa Atesina. Egli stesso candidato nel collegio, ribadisce di essere «dispostissimo a fare un passo indietro». Ormai sono praticamente scaduti i tempi. Simboli e firme vanno consegnati entro lunedì sera. Dagli interlocutori del centrodestra però arriva qualcosa di più di un semplice «no grazie». Severo e scontato il diniego di Fernando Pontecorvo, numero due della lista Fratelli d’Italia, componente del gruppo Holzmann e dunque avversario storico di Urzì: «Il discorso di Urzì non è serio. Cosa significa arrivare dieci giorni prima della consegna delle liste a proporre candidati unitari? Che il centrodestra sarebbe arrivato diviso alle elezioni politiche lo si sapeva da oltre un anno». Non va meglio dalle parti del Pdl, dove l’ex alleata Michaela Biancofiore, dopo avergli proposto inutilmente una candidatura sotto il simbolo berlusconiano, gela Urzì: «Alessandro sbaglia un passo dopo l’altro. Il Pdl ha le porte aperte per lui e Antonio Bova, ma nemmeno si sogna di rispondere». Felice della posizione di capolista alla Camera annunciata per lei da Berlusconi, Michaela Biancofiore scandisce: «Finalmente se ne sono andati dal Pdl Holzmann e i suoi. Adesso ricostruisco il partito. A breve il nuovo coordinamento provinciale». Ma potrebbe essere Roma a risolvere il problema per tutti. I vertici nazionali di Pdl, Fratelli d’Italia e La Destra starebbero facendo pressioni per arrivare a un candidato unico nel collegio senatoriale Bolzano-Bassa Atesina, dove finora hanno annunciato di correre Giorgio Holzmann (Fratelli d’Italia), Eriprando della Torre di Valsassina (La Destra) e il Pdl con Mario Vitale. Si attende l’eventuale diktat.

Il Pdl. Avviata alla conferma come deputata (salvo un clamoroso flop elettorale), Michaela Biancofiore è ormai blindata dalle parole pronunciate da Silvio Berlusconi l’altra sera nella intervista alla emittente Rttr: «È una combattente con una passione, una forza interiore e un coraggio che non ha uguali tra tutti i nostri uomini e donne di tutta Italia». Le ha consegnato le chiavi del Pdl altoatesino. A chi altro potrebbe consegnarle, d’altronde? Urzì uscito da tempo, sono riparati in altri lidi il gruppo Holzmann (Fratelli d’Italia) e Mauro Minniti (La Destra). Biancofiore esulta: «Finalmente si può ripartire. Il primo obiettivo è la campagna elettorale per garantire la vittoria di Berlusconi. Penseremo però anche al Pdl. Nominerò a breve il coordinamento provinciale e daremo un nuovo slancio a questo Pdl che torna allo spirito di Forza Italia e conserva i migliori innesti della tradizione di An, come Alex Janes, candidato al Senato nel collegio di Merano e Roberto Fracchetti. C’è il nostro Maurizio Vezzali presidente del consiglio provinciale, Enrico Lillo terzo nella lista per la Camera, siamo una squadra eccellente e finalmente libera dai veleni dell’ex An e Msi. Ci si pensi bene, le spaccature, le incomprensioni degli ultimi anni non sono legate a quell’area? Seppi, Urzì, Minniti, Holzmann, tutti impegnati a sbranarsi...». A Urzì di nuovo l’invito: «Venga da noi, si unisca al partito più solido».

Il diniego di Urzì. Con Urzì però è un dialogo tra sordi e il consigliere provinciale replica: «Non mi interessa una candidatura con il Pdl, il mio progetto politico è diverso e diverso è anche il mio appello al centrodestra altoatesino. Facciamo tutti un passo indietro dai simboli di partito, ripartiamo da un movimento territoriale credibile. Questa è l’unica occasione che abbiamo per ricostruirci una forza. Siamo ancora in tempo per dare una sterzata, compattare le forze e presentare il centrodestra unito alle elezioni politiche, ad iniziare dal collegio del Senato Bolzano/Bassa Atesina, dove non si può lasciare in mano allo scellerato patto Svp/Pd la prima opzione per l'elezione del senatore italiano che spetta al gruppo linguistico italiano. Dobbiamo invertire il ragionamento seguito finora: non inseguire i partiti nazionali, ma costituire un polo locale forte, che potrà tratterà con Roma. Basta con i ministri che garantiscono tutto alla Svp».

Fratelli d’Italia. Pontecorvo sarà secondo in lista dopo Giorgia Meloni. Deputato? «In politica può succedere di tutto, ma il nostro è un movimento al debutto, non mi faccio illusioni». Poche illusioni anche sul miraggio di un centrodestra che la smetta di farsi male: «Che senso avrebbe mettere allo stesso tavolo Urzì, Seppi, Biancofiore e Holzmann? Prima ci deve essere un progetto per il nuovo Alto Adige, poi potranno eventualmente sorgere movimenti unitari, per non parlare delle candidature».

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