Biancofiore: «Rimetterò in piedi Forza Italia»

La deputata, dopo lo strappo di Lillo, punta su Alessandro Bertoldi: «Ha carisma» È contraria a una civica di centrodestra: «Non dobbiamo nasconderci»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Fuga da Forza Italia, a Bolzano come a Roma. Ma Michaela Biancofiore no: «Non me ne vado, non salto da un partito all’altro. Quando sarà il momento, e ci sto pensando visto il momento..., semplicemente staccherò dalla politica. Non mi fa paura, ha sempre dovuto cavarmela da sola». Nel mezzo del caos comunale si è dimesso il coordinatore regionale Enrico Lillo, a lungo fedelissimo della deputata, poi in rotta, come prima Maurizio Vezzali e numerosi altri. Risponde al telefono da Roma, indaffarata e carica di energia. Forza Italia resta guidata dal vice Franco Murano, ma dovrà essere nominato un nuovo coordinatore regionale o un commissario. Potrebbe tornare in auge il giovane Alessandro Bertoldi, già commissario del Pdl, diventato abile tessitore di relazioni trasversali. È nota la sua amicizia con Luis Durnwalder, compagno di missione in Ucraina, e Klaus Ladinser. Nella foto lo vediamo a cena con Heinz Peter Hager e Claudio Degasperi (LiberalPd), che precisa: «Niente politica, a cena si parlava di temi culturali». Così Michaela Biancofiore.

Forza Italia perde i pezzi e dovete organizzare la campagna elettorale. Come ripartirete?

«Come sempre, dalle persone, cioè dagli iscritti e dagli elettori, che nonostante i nostri problemi ancora ci sono. Pochi, rispetto ai miei tempi, ma ci sono (alle comunali il 4,4%, ndr). Ho già parlato con il presidente Berlusconi. Saro a Bolzano nel fine settimana. Vedremo... Ho fatto fin troppe ripartenze, sinceramente non so se avrò ancora sufficiente voglia e coraggio. Non si può ricostruire, se poi a Roma rovinano il tuo lavoro. Saranno importanti le garanzie che mi potrà dare Berlusconi».

Forza Italia può essere affidata ad Alessandro Bertoldi?

«È il mio pupillo, lo è sempre stato. È ovvio che Alessandro sia il mio primo nome. Ha 20 anni, è brillante, ha maturato uno straordinario carisma. Sull’altro piatto della bilancia dobbiamo ricordare che Alessandro deve pensare alla sua vita. Ha iniziato una attività di consulente (politico, ndr). Se fossi sua madre, gli direi di non farlo. È un principio anche di Berlusconi: prima il lavoro, poi la politica. Insomma, la scelta starà a lui».

In passato vi ha creato problemi, con esternazioni fuori di misura. È diventato più pacato.

«È diventato meno tranchant. Le sue battute non mi hanno mai dato fastidio, facevano parte del personaggio».

Parliamo di lei. Forza Italia nazionale è in bilico, perde pezzi. Cosa pensa di fare.

«Morirò berlusconiana. Non si deve fare politica a vita. Quando capirò che non esiste più il partito che ho amato, prenderò le mie decisioni. Intanto resto, nonostante il corteggiamento assiduo di tanti».

Chi la cerca?

«Si sa quanti voti posso raccogliere in Trentino Alto Adige. Tanti ex nemici mi cercano, prospettandomi un futuro d’oro. Preferisco scrivere tutte le settimane a Berlusconi, cercando di spiegare quali sono gli errori da evitare. Intanto il presidente, non solo grazie a me, ha deciso di tornare in campo. Quando a Verdini e compagnia, l’ho sempre considerato altro da noi».

Lei ha rilanciato il nome di Franco Frattini come possibile candidato sindaco. È una ipotesi vera o una boutade? L’ex ministro non gradirà che il suo nome venga usato in questo modo.

«Sarebbe perfetto e ci ho sempre creduto. Franco ora non è disponibile, ma se il centrodestra riuscisse nel miracolo di unirsi e glielo chiedesse, allora...».

Lillo punta a una lista civica di centrodestra. Urzì è d’accordo. Lei rinuncerebbe al simbolo?

«Trovo ridicolo nascondersi. Siamo il centrodestra, siamo diversi dal centrosinistra. La Svp resterà probabilmente blockfrei al primo turno. È la nostra occasione».

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