BOLZANO

Biancofiore: "Sono stata la prima a proporre Urzì, ora vanno coinvolti Lega e FdI"

La deputata si è presa la sua rivincita. Bonvicini: "Potrei entrare in politica in futuro, adesso ho da fare con le imprese di famiglia"



BOLZANO. La deputata altoatesina Michaela Biancofiore si è presa ieri la sua rivincita. In estate è stata, infatti, è stata la prima a proporre il nome di Urzì quale candidato unico del centrodestra altoatesino. «Dopo aver preso i consueti insulti dal sedicente coordinatore del mio partito che addirittura si permetteva di asserire che io - unica plurieletta sul territorio , non avrei dovuto mettere bocca nelle candidature a sindaco e aver letto dell'indisponibilità del fondatore di Alto Adige nel cuore , non posso che essere più che soddisfatta nell'incassare oggi - viceversa , l'ennesima vittoria . Peccato davvero che si siano persi mesi utili ad una vittoria a portata di mano - a fronte dell'inesistenza del sindaco del Pd Spagnolli che è stato capace di portare Bolzano dal 1 al 12° posto tra i capoluoghi che si distinguono per qualità della vita ed efficienza amministrativa. Ad Urzì porgo i miei migliori auguri nella speranza che la sua non sia solo una candidatura volta ad aumentare visibilità e consensi personali , esercizi dissolutori del centro destra già tristemente noti ai nostri elettori , ma che punti a dare ai nostri concittadini di Bolzano il sindaco che aspettano da tempo capace di restituire al capoluogo il protagonismo che gli è naturalmente proprio e confrontarsi armi pari con i diktat provinciali. Ora vanno coinvolti anche Lega e Fratelli d’Italia. Ora serve il via libera del Presidente Berlusconi. È mia intenzione promuovere la candidatura Urzì al Presidente del mio partito , sottolineandogli la necessità di predisporre una lista di FI altamente competitiva ».

Il farmacista Matteo Bonvicini, che nei giorni scorsi ha rinunciato a rappresentare il centrodestra, oggi ha spiegato il perché della rinuncia in una breve nota: " Apprezzando l'interessamento di tanti amici e lusingato dall'attenzione riservatami in queste settimane, ho cercato di capire come la mia figura potesse essere utile alla nostra città, per dare un valido supporto e contributo attivo all'interno di un fronte moderato plurilingue. Tuttavia, al di lá dell'impegno costante in Federfarma, motivi personali e di lavoro, mi costringono a garantire una presenza continua nelle aziende familiari: é notizia recente la notifica del ricorso in consiglio di stato avverso la sentenza del Tar provinciale sull'ampliamento della Casa di Cura. Questa spiacevole e gravosa situazione mette a rischio il servizio che la clinica garantisce da quasi 50 anni alla popolazione, nonché i posti di lavoro della struttura. Confido nella risoluzione di questa annosa controversia che tenga conto almeno di questi due aspetti. Pensare che le imprese, vero motore dell'economia, debbano difendersi dagli attacchi contro la crescita e l'occupazione è un paradosso. In ogni caso, tengo a precisare che resta sempre vivo in me il senso di responsabilità verso la cosa pubblica con un approccio concretamente rivolto alle problematiche di questa città, che sento mia, non condizionato da ideologie e relative contrapposizioni. Qualora dovessero verificarsi le condizioni per un mio impegno concreto nell'amministrazione pubblica, sarà mia cura renderlo noto alla collettività nelle forme e nei modi più opportuni.













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