BOLZANO. Una settantina di milioni di euro: a tanto ammonta il "tesoretto" del 2016 della Provincia autonoma di Bolzano, che sarà determinato con maggiore precisione solamente a metà luglio. Si tratta di una cifra importante, che fa parte di un bilancio di assestamento di circa 300 milioni di euro, da cui (solamente quest'anno) bisogna defalcare i residui passivi in virtù delle nuove regole da applicare in materia di contabilità pubblica. La Provincia di Bolzano sta trattando da alcune settimane, direttamente con il governatore altoatesino Arno Kompatscher, a Roma, con i vertici del Mef, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, perché l'obiettivo è ovviamente quello di riuscire a spendere integralmente questa cifra, che farebbe (molto) comodo per diverse priorità in agenda. A seguire passo per passo la trattativa per conto del Governo (ma anche del Partito Democratico) è il sottosegretario del Ministero per gli Affari regionali e le Autonomie Gianclaudio Bressa. «In questa fase - sottolinea il segretario generale della Provincia Eros Magnago - da parte nostra è d'obbligo la massima cautela, anche sul futuro impiego delle risorse in questione. Della vicenda si sta occupando in prima persona il presidente Kompatscher a Roma».

L'accertamento dei residui passivi, lo ricordiamo, è straordinario e va fatto con le nuove regole di bilancio in vigore tanto per la Provincia quanto per i Comuni. La cifra del tesoretto da spendere è solo una stima, in quanto il lavoro è tuttora in corso e va fatto entro il 15 luglio, data già prevista per la trattazione dell'assestamento in aula. Sull'utilizzabilità dell’avanzo - cosa esclusa per tutte le altre Regioni - Bolzano insiste con forza argomentando che il patto di garanzia del 2014 non consente più alcun tipo di limitazioni, nè procedurali e nè di sostanza.

La legge sull'assestamento del bilancio di previsione della Provincia per il 2016 e per il triennio 2016-2018 sarà approvata entro luglio e dovrebbe entrare in vigore entro la fine di settembre. Nel 2015 il tesoretto che venne distribuito con l'assestamento era stato di 138 milioni di euro che vennero assegnati secondo una lista di priorità, a cominciare dai settori della sanità e dell'assistenza ai non autosufficienti.

La Provincia di Bolzano, lo ricordiamo, ha dalla sua parte il patto di garanzia siglato nell’ottobre 2014, che di fatto regola l'assetto finanziario dell'autonomia altoatesina. Due anni fa era stato confermato il principio dei nove decimi spettanti alla Provincia del gettito fiscale prodotto in Alto Adige, ma erano state rovesciate le modalità di assolvimento del contributo. Sarà la Provincia, infatti, a versare il decimo di quota parte spettante allo Stato, e non più quest'ultimo a trattenere il contributo a monte. La Provincia di Bolzano aveva definito l'accordo un «patto di garanzia, in quanto il contributo provinciale sarà fisso e calcolato sul costo del debito nazionale, ovvero sugli interessi relativi al debito, e sarà pari allo 0,6% degli stessi». Sino al 2018, a causa delle esigenze di bilancio dello Stato, la Provincia continuerà a calcolare 800 milioni di trattenute, ma la differenza rispetto alla cifra reale sarà poi versata da Roma.

Nessuna corsia preferenziale per l’Alto Adige, dunque, ma semplicemente un patto di garanzia. Da rispettare da parte del Governo, che due anni fa sottoscrisse l'intesa, giudicata all’epoca reciprocamente soddisfacente.

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