Bimba annegata, suicida la madre

Evi Drescher, 44 anni, lavorava in paese come maestra d’asilo; la figlioletta aveva la sindrome di Down. La piccola, 5 mesi, era in un pozzetto; il corpo della donna nelle vicinanze



BOLZANO. Una bimba di cinque mesi, Martina, trovata annegata in un pozzetto per l’irrigazione nelle campagne di Caldaro; la mamma Evi Drescher, 44 anni maestra d’asilo del paese, si è tolta la vita.

Duecento persone, tra vigili del fuoco, carabinieri, unità cinofile con l’appoggio di un elicottero, l’hanno cercata per ore nelle campagne dell’Oltradige ma anche nella zona del lago di Caldaro e nei boschi di Monticolo; oltre che lungo i sentieri che salgono alla Mendola: una lotta contro il tempo, per evitare che la disperazione avesse il sopravvento e la donna potesse compiere un gesto estremo.

E invece quello che si temeva è accaduto: il corpo ormai privo di vita della maestra d’asilo è stato trovato, quando era passata da poco la mezzanotte, nelle vicinanze del pozzetto dove è morta annegata la sua piccola.

È l’epilogo tragico di una vicenda iniziata, ieri verso le 19.30, con quell’allarme partito dalle campagne dietro il ristorante «Ritterhof», che si trova a Caldaro, lungo la Strada del Vino. Alcuni passanti notano una carrozzina ferma sul ciglio della stradina che taglia i vigneti: è vuota e intorno non si vede nessuno. Poi l’attenzione viene attirata dal pozzetto per l’irrigazione: dentro quel «buco» di cemento, 40 centimetri per 50, c’è un corpicino che galleggia.
È Martina la figlia di Evi ed Enzo Bagalà, 45 anni calabrese, titolare di una piccola ditta edile, nata il 24 febbraio: la gioia di quella nascita era stata però offuscata dal fatto che la piccola era affetta dalla sindrome di Down.

Scattano subito le ricerche della madre, ma non si trova. Sul luogo in cui è stato rinvenuto il corpicino arrivano intanto il padre Enzo e il fratello di Evi, Roman, giornalista della Rai tedesca. A casa, ad attendere mamma e sorellina, c’è l’altro figlio, Matteo di cinque anni.
In volo si leva l’elicottero; nel frattempo vengono mobilitati i volontari dei vigili del fuoco e le unità cinofile. Da Bolzano arriva il pubblico ministero Bramante e, più tardi, l’anatomopatologo dell’ospedale San Maurizio Eduard Egarter.

Il medico effettua un primo esame esterno sul corpicino della piccola: «L’autopsia verrà eseguita lunedì, ma fin da ora si può dire che l’ipotesi più probabile è quella dell’annegamento avvenuto circa un’ora, forse un’ora e mezza prima, del ritrovamento. Non sono stati riscontrati segni di violenza».

C’è il forte sospetto che la mamma, in un momento di disperazione, possa aver spinto la sua piccola in quel pozzo, ma si tratta solo di un’ipotesi. «Non si può escludere neppure - ha detto il magistrato - che si sia trattato di un incidente». Sembra che la donna, recentemente, fosse in cura per problemi di tipo psicologico. Ma né il marito né i familiari - i Drescher sono molto conosciuti a Caldaro: gestiscono la Drescher Keller - si erano resi conto della gravità della situazione: forse mamma Evi era oppressa dalla preoccupazione per quella bimba affetta dalla sindrome Down.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità