Bimbi in Tunisia, trattative per non andare in tribunale 

Mamma Rosa: «Figli miei, lotto con le unghie e con i denti per riabbracciarvi» Intanto i legali lavorano per evitare una battaglia legale lunga e costosa


di Paolo Tagliente


BOLZANO. È passato quasi un mese. Quasi un mese da quella mattina del 22 aprile in cui il trentatreenne Jamel Methenni ha deciso di prendere Yassine e Yasmine, i due bimbi di 4 e 2 anni nati dal matrimonio con la bolzanina Rosa Mezzina, dalla quale si stava separando, e di portarli in Tunisia. Un mese durissimo per la giovane mamma, ma ancora più difficili e angosciosi sono stati i primi giorni della fuga perché di Jamel e dei piccoli non s’è saputo più nulla fino al 28 aprile, quando il giovane ha chiamato l’Italia da Monastir. Un vero e colpo di scena perché era convinzione di tutti, in primis di Rosa, che i piccoli fossero sprovvisti di passaporti. Convinzione presto smentita dal consolato tunisino di Milano che, un paio di giorni più tardi, ha rivelato d’aver rilasciato i documenti necessari all’espatrio dei due piccoli. Una doccia fredda. Da allora nulla s’è mosso, nulla è accaduto. Almeno in apparenza, visto che Jamel chiama quasi quotidianamente l’Italia e Rosa può parlare con i figlioletti. E anche perché, come aveva auspicato l’avvocato Nicodemo Gentile, che assiste Rosa, si sta lavorando per dare alla vicenda una soluzione che sia lontana dalle aule di tribunale, dove un eventuale battaglia legale potrebbe essere costosa, lunghissima e di fatto nuocere a tutte le parti in casa. La sua speranza era anche quella di convincere Jamel a tornare in Italia. Il notissimo legale, che si occupa del caso su richiesta dell’associazione Penelope, spiega che «per ora non ci sono novità», ma lascia intendere anche che si sta comunque lavorando. Rosa, intanto, affida le sue ansie, le sue speranza e le sue parole d’amore per Yassine e Yasmine a Facebook, dove pubblica moltissime foto dei suoi piccoli. In un’immagine, pubblicata il 14 maggio, la ragazza scrive: « Il calore di questo abbraccio lo sento ancora, non mi stancherò mai di guardare questa foto, sento il battito del vostro cuore vicino al mio, vi insegnerò tante cose, vi insegnerò a combattere come guerrieri per raggiungere l'amore più profondo, vi insegnerò i valori della vita. Amori miei, questo è solo un brutto bruttissimo incubo e sono convinta che arriverà la fine di questo incubo, non dovete mai perdere la speranza proprio come sto facendo io...volere è potere...certo è faticoso, figli miei...ma le cose belle è anche giusto che siano faticose da raggiungere, così da poter dare il massimo. Nessuno è così importante da farci abbassare la testa, figli miei. La vita è una cosa complicata...vi insegnerò a seguire i vostri sogni ad ogni costo, come me che sto lottando con le unghie e con i denti per raggiungere il mio di sogno. Un sogno meraviglioso, quello di riabbracciarvi, quello di potervi rivivere...Vi amo, Yassine e Yasmine!»

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

immagini

Il 25 aprile a Bolzano ha anche il volto dei giovani "resistenti"

Dal corteo alle celebrazioni: ecco le foto. La giornata si è articolata in diversi momenti partendo dal palazzo municipale, quindi in via dei Vanga, a Parco Rosegger - via Marconi, al cimitero civile d'Oltrisarco e cimitero ebraico, in via Volta, via Siemens, passaggio della Memoria (via Resia), con l'intervento delle autorità. Quindi piazza IV Novembre e piazza Adriano (foto DLife)

Attualità