La storia

Bimbi senza regali, a Bolzano è tornato il “Babbo Natale sospeso”

Per il secondo anno l’Unicef ha deciso di venire incontro alle famiglie in difficoltà. Chiunque può andare in sede e donare un gioco, che verrà personalizzato e distribuito nelle case, anche dopo Natale



BOLZANO. Come regalare, in questo Natale, un pizzico di serenità a bambini e ragazzi che vivono in famiglie in difficoltà? Semplice, ripetendo la splendida iniziativa di Unicef Bolzano, che tanto successo aveva ottenuto lo scorso anno: il Babbo Natale Sospeso.

Una formula tanto semplice quanto meravigliosa che la presidente Unicef Bolzano, Patrizia Daidone, nelle cui vene scorre anche sangue campano, ha ripreso dalla tradizione partenopea. Così come, a Napoli, gli avventori pagano e regalano la consumazione di un caffè a uno sconosciuto che non può permetterselo, così i bolzanini possono fare con i giocattoli, regalandone uno a bambini che altrimenti non ne riceverebbero.

Nella difficile situazione economica che stiamo attraversando, infatti, sono spesso i più piccini a dover fare dolorose rinunce e i primi ad essere “tagliati” sono quasi sempre i giochi, elementi indispensabili per l’infanzia di ciascuno di noi.

«Com’era accaduto nel 2020 – spiega Daidone – abbiamo chiesto a tre associazioni attive sul territorio di segnalarci situazioni di difficoltà, così da poterci attivare e dare il via alla raccolta dei regali. E come è accaduto lo scorso anno, devo dire che le persone sono state meravigliose: in molti sono passati dalla sede di Corso Italia 51 per lasciare regali nuovi, già impacchettati. Chi, invece, non aveva idea di quale giocattolo portare, ha acquistato una o più delle nostre pigotte e le ha lasciate qui, in modo che potessero essere anch’esse consegnate. Tutti gli oggetti arrivati sono stati registrati e catalogati. Nel frattempo, ci sono arrivati i nominativi di sessanta famiglie, con informazioni sulla situazioni di ognuna di esse, e ci siamo messi subito al lavoro».

Sì, perché, sulla base del sesso e dell’età dei destinatari dei regali, Daidone e i volontari hanno preparato, e stanno preparando anche in queste ore, i pacchetti. «Preparare delle confezioni tutte uguali – prosegue la presidente – sarebbe stato più facile, ma volevamo che ai bimbi andasse un regalo personalizzato, non un giocattolo a caso». Ma il lavoro è tutt’altro che finito, visto che mancano ancora giocattoli e la presidente lancia un appello a tutti i bolzanini affinché passino dalla sede Unicef di Corso Italia e diano un loro contributo alla raccolta per donare un sorriso, anche per i giorni successivi al Natale.

Poi, così come accaduto nel 2020, tra qualche giorno avverrà la consegna dei regali che sarà portata a termine nel rispetto della normativa anti-covid. «Non entreremo nelle abitazioni – assicura Daidone –, ma ci limiteremo a suonare i campanelli e a consegnare i pacchi in strada». P.T.













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