Blaas: «Rifondare il partito ma per andare da soli»

Il segretario dei Freiheitlichen: vogliamo ripetere il successo ottenuto nel 2010 «Tra le priorità completare il prima possibile il tunnel sotto Monte Benedetto»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Quattro anni fa per la prima volta i Freiheitlichen sono entrati in consiglio comunale a Merano con due propri rappresentanti, ma come neve al sole il partito, che aveva nel candidato sindaco Peter Lechner il proprio baluardo, si è squagliato. Prima il passaggio di Lechner alla Svp, poi le dimissioni, poi l'addio anche del secondo eletto Thomas Peintner e l'addio al partito di Karin Mall.

Walter Blaas, Obmann dei Freiheitlichen dallo scorso giugno, il suo è un partito che a Merano è da rifondare, almeno in ottica elezioni 2015?

«A Merano dobbiamo riordinare il partito, non c'è dubbio. E per questo stiamo già lavorando».

Quali obiettivi vi ponete?

«Vorremmo ripetere il successo del 2010, anche se non sarà facile».

Da cosa dipenderà?

«Dal candidato sindaco che riusciremo a trovare. Lechner era un personaggio importante, l'anno prossimo dovremo trovarne un altro, una bella figura da proporre agli elettori. Alle comunali in particolare i partiti passano in secondo piano, a contare sono i candidati, le persone che si espongono».

L'avete già trovata?

«Le persone buone non crescono sugli alberi e da Bolzano è difficile trovare soluzioni. La politica non si fa con righello e matita».

Cercherete alleanze?

«Al momento pensiamo di presentarci da soli, ma in politica mai dire mai, soprattutto in ottica candidato sindaco».

È pensabile un'alleanza con i partiti della destra italiana?

«È quasi da escludere. Non abbiamo chissà quali rapporti e poi i nostri obiettivi sono lontani anni luce. Inoltre non vedo interlocutori diretti».

Voi venite ancora visti da parecchi come un partito nemico degli italiani. È così?

«Completamente sbagliato. Non siamo e non agiamo contro questo o quel gruppo linguistico. Il nostro progetto è la creazione di uno stato libero al quale sono invitati a partecipare e collaborare anche i cittadini di lingua italiana. Il nostro è un progetto di pace».

La stessa Svp con il proprio Obmann Brunner, vi da per morti, politicamente parlando. Non vi teme in ottica elezioni.

«Libero di fare le dichiarazioni che vuole. Io le dico che noi ci stiamo preparando con umiltà a ricostruire e riordinare il partito a Merano proprio in vista dell'appuntamento di maggio 2015. A decidere il nostro futuro saranno gli elettori».

Veniamo a Merano, cosa serve fare nei prossimi 5 anni?

«Serve completare prima possibile il tunnel sotto Monte Benedetto e far respirare i cittadini di Merano. Va ridotto assolutamente il traffico».

Mobilità e basta?

«No, assolutamente. Vogliamo parlare di campo nomadi? Di immigrati? Di accattonaggio selvaggio? Servono urgenti contromisure per arginare e combattere questi fenomeni».

Da giugno è presidente del partito, da novembre dello scorso anno consigliere provinciale. Avrà tempo per organizzare la campagna elettorale?

«Lo troveremo, e poi non sono solo. L'esperienza ce l'ho. Nel 2010 con i Freiheitlichen sono andato al ballottaggio per diventare sindaco di Bressanone. Una bellissima esperienza. Nel consiglio comunale della città vescovile sono rimasto otto anni prima di arrivare in Provincia».













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