Blitz a casa di Max Leitner Carabiniere chiede i danni

Il militare aveva rimediato un calcione dal fratello del bandito, all’epoca latitante Richiesti 10 mila euro di risarcimento: venne operato per le lesioni al ventre



BOLZANO. Un carabiniere in servizio la notte di Natale di 12 anni fa in un blitz nella casa di famiglia di Max Leitner (il pericoloso rapinatore all’epoca evaso e latitante) ha intentato causa civile nei confronti di alcuni familiari del bandito, accusati di aver reagito contrastando l’irruzione nell’abitazione nella zona di Bressanone.

Come detto i fatti risalgono alla notte di Natale di 12 anni. Max Leitner era «uccel di bosco» dopo l’ennesima evasione rocambolesca. I carabinieri sospettavano che il rapinatore avesse deciso di trascorrere con i familiari la notte di Natale e proprio per questo motivo fu programmato un blitz nel corso della notte.

Un reparto speciale dell’arma fece irruzione nell’abitazione. Ovviamente si trattò di un’azione di per sè violenta, nel senso che fu progettata per sorprendere nel sonno chi vi era all’interno pensando di trovare anche il bandito evaso. Chi si trovava all’interno dell’appartamento ed era a letto, si trovò coinvolto in una sorta di “tsunami” che provocò inevitabilmente anche delle reazioni fisiche. Un carabiniere rimediò un calcione al basso ventre con lesioni guarite oltre i 20 giorni (dunque considerate gravi) per le quali fu anche costretto, in seguito, ad essere operato.

Ora la vicenda è finita davanti al giudice civile in quanto il milite dopo la denuncia penale per resistenza a pubblico ufficiale ha anche deciso di chiedere personalmente i danni ai componenti la famiglia Leitner, o per lo meno all’autore del micidiale calcio. In sede penale la denuncia venne archiviata dal giudice delle indagini preliminari a seguito della difficoltà di ricostruire nel dettaglio quanto avvenne in quei minuti molto concitati. Ora, come detto, pende la causa civile.

Il carabiniere ha chiesto un risarcimento di 10 mila euro ed ha documentato tutti i problemi che quel calcione gli provocò. Nell’udienza di ieri il giudice ha sentito diversi testimoni. L’udienza è stata aggiornata per la fase conclusiva che porterà, forse entro l’anno, alla sentenza di primo grado.

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